Lafayette «Virtus, è la coppa della difesa»
●Il play l’ha vinta nel 2016: «Chi difende meglio vince: è la regola»
È CRESCIUTA LA FIDUCIA NEL COACH, ARADORI CI MANCHERÀ
IL PLAYMAKER BIANCONERO SULLA SQUADRA
Si lecca le ferite, la Virtus. La squadra di Alessandro Ramagli, che torna alla Final Eight di Coppa Italia dopo sei anni e sarà seguita a Firenze da circa 2.000 tifosi, ha perso Pietro Aradori per un mese e corre contro il tempo per recuperare Stefano Gentile dal problema al polso destro. Scontando già la scelta di giocare con un americano in meno, il roster rischia di essere ridotto all’osso. Chi ci sarà è Oliver Lafayette, play titolare che questa coppa l’ha vinta nel 2016 con Milano: «Mi piace questo formato, con tante partite ravvicinate – dice il 33enne della Lousiana con passaporto croato -. Il sogno di ogni giocatore: nessun allenamento, gare tutti i giorni».
Affrontarle senza Aradori e con Gentile in dubbio non facilita il lavoro.
«Abbiamo speranza di poter recuperare Stefano, ma Pietro è una grave perdita per noi. È una pedina importante del nostro attacco ed è uno dei leader del gruppo. Ci mancherà tanto, ma toccherà a qualcun altro fare un passo avanti su entrambi i lati del campo».
Lei ha già sollevato la Coppa Italia con Milano. Cosa serve per vincere questo tipo di manifestazioni?
«La difesa, come sempre. Chi giocherà meglio nelle propria metà campo vincerà».
Ci siete riusciti così ai tempi di Milano?
«Organizzammo una riunione di squadra prima della Coppa Italia e parlammo proprio di questo. Priorità alla difesa, lasciando che l’attacco venisse di conseguenza».
Chi è la favorita della Final Eight?
«La squadra più forte che abbiamo affrontato finora è stata Avellino. Sono completi sia sul perimetro che vicino a canestro».
Bisognerà evitare di sprecare grossi vantaggi come avete fatto ripetutamente in questa stagione, non ultimo a Sassari. Da cosa dipende?
«Con la difesa siamo riusciti ad accumulare quei vantaggi, però su questi ci siamo adagiati, siamo diventati svogliati e indolenti. Se avessimo mantenuto la stessa intensità difensiva avremmo vinto facilmente queste partite».
Ultimamente però avete avuto una lunga striscia di buoni risultati. In cosa siete migliorati particolarmente?
«È cresciuta la fiducia nell’allenatore, nella sua capacità di fare le scelte giuste nei momenti chiave della partita. Eppoi, sarò ripetitivo, la nostra difesa ha fatto passi avanti. È da lì che dobbiamo costruire le nostre vittorie perché sappiamo che in attacco possiamo segnare tanti punti».
Dove può arrivare questa Virtus?
«Avendo affrontato ogni avversaria e vedendo il modo in cui abbiamo giocato queste partite, accumulando spesso notevoli vantaggi, sono fiducioso che con piccoli miglioramenti possiamo arrivare fino in fondo».