MAGO RONALDO SEGNA RIGORI COL TRUCCO RABIOT ATTACCA NEY
Emery sul patibolo Rabiot vs Neymar È crack spogliatoio
Non ha perso solo la sfida più attesa e il duello tattico con Zidane. Mercoledì, al Bernabeu, Unai Emery ha perso gran parte dello spogliatoio, disposto a tutto pur di farlo fuori. E’ solo una questione di tempo. In funzione anche del ritorno, ultima chiamata per un Psg scivolato nel paradosso della remontada. Quella che subì un anno fa a Barcellona, da clonare al contrario al Parco dei Principi contro il Real per non uscire di nuovo a testa bassa dalla Champions che l’emiro del Qatar sognava di vincere proprio con il basco in panchina. Un allenatore che però ha intuito da settimane di non aver futuro a Parigi, dove circolano vari nomi di successori: Allegri, Luis Enrique, Mancini, Conte e Pochettino. E il miraggio Ancelotti. Così Emery ha voluto giocarsi tutto a Madrid, senza più compromessi. Fosse andata bene, sarebbe diventato roi. Invece è salito sulla ghigliottina. Che certe mogli di giocatori parigini vorrebbero già far scattare, come si intuisce da post infuriati.
MICCIA Insomma, una situazione esplosiva. E la miccia l’ha accesa venerdì Emery non convocando Thiago Motta a Tolosa. Scelta tecnica visto che l’ex nerazzurro era pronto a tornare dopo un infortunio. Ma Motta rappresenta l’ostacolo principale allo stile di gioco auspicato dal basco che ha preferito invece Diarra, prelevato a parametro zero a gennaio, ma talmente fuori forma da non poter essere schierato al Bernabeu. Senza Motta, il Psg è rimasto senza guida. Come era successo a dicembre in Baviera, contro il Bayern (3-1), e un anno fa nella funesta remontada blaugrana (6-1).
ESECUZIONE Motta si è adeguato in silenzio. Emery è andato oltre, immolando al Bernabeu il tenero Lo Celso, e sbattendo in panchina Thiago Silva. Un’esecuzione in piena regola di un difensore che il basco ritiene il principale responsabile, per difetto di leadership, della remontada catalana. Mossa preparata sempre venerdì con un articolo del Parisien, che descriveva un capitano «né amato né rispettato». Eliminando Silva, il tecnico ha tentato di limitare il clan brasiliano. E quindi Neymar con cui i rapporti sono glaciali. Anche perché la stella ha fatto sapere da tempo ai piani alti di non considerare né Emery né il d.s. Henrique adeguati al nuovo corso.
CLAN Un corso fatto pure di privilegi per Ney, con allenamenti mattutini poco graditi spostati al pomeriggio, toni accondiscendenti con il brasiliano che diventano più severi in sua assenza, trasferte risparmiate, coccole di compleanno con proiezioni di auguri sui palazzi della capitale. Dettagli poco apprezzati dal clan dei giovani rampanti francesi su
●Francese e brasiliano i capiclan in lotta Il tecnico si schiera lasciando fuori Silva. Per il futuro c’è anche Allegri
cui ha scommesso Emery. Su tutti Rabiot che dal Bernabeu ha puntato Neymar: «Facile farne 8 al Digione (4 del brasiliano, ndr), bisogna essere decisivi in queste gare». Con Rabiot, l’opportunista Kimpembe, promosso al posto di Silva, il calcolatore Areola, titolare tra i pali, e il devoto spagnolo Berchiche, bocciato però al debutto europeo, a 28 anni, mercoledì.
SOCIAL Il tonfo di Madrid ha scalfito magari il rapporto idilliaco con Cavani che Emery voleva capitano. Ma il cambio al 66’, con il proletario Meunier, non è stato gradito né dal Matador né da Di Maria che sperava di esibirsi davanti al suo ex pubblico, facendo valere i 9 gol e 6 assist da gennaio. A dar voce alla frustrazione dell’argentino che ad agosto, come Pastore un mese fa, fu vicino all’addio, è stata la moglie via Instagram: «Impegno, gol, assist = panchina». Più esplicita la signora Silva: «Scelta tattica? ma vaffa...». Per ora Emery rimane sul patibolo. In attesa della remontada o della ghigliottina.
FACILE FARE OTTO GOL AL DIGIONE... MA BISOGNA SAPER ESSERE DECISIVI IN PARTITE COME QUESTA...
ADRIEN RABIOT SU NEYMAR DOPO IL K.O. AL BERNABEU