La Gazzetta dello Sport

Patrick ha fatto 13! Gol di testa? No, è spalla Gioia per papà Pasquale

●>ete simile a quella con la Lazio, ma regolare: Inzaghi (Pippo) apprezzerà. Ieri il compleanno del padre, il 63 è in suo onore

- Marco Pasotto INVIATO A RAZGRAD (BUL)

Stavolta si potrà riguardare in tv senza sentirsi in colpa. Stavolta non c’è da chiedere scusa a nessuno. E sta venendo il sospetto che Patrick Cutrone voglia mettere i diritti d’autore su quella che sta diventando una mossa vincente: testa che si allunga e non ci arriva, palla che sbatte su un’altra parte del corpo. Non esiste portiere in grado di difendersi. Una manciata di giorni dopo la Lazio, la tarantola di Paré ha morso di nuovo nello stesso modo. Insomma, più o meno. Fortunatam­ente questa volta il pallone ha picchiato sulla spalla e non sul braccio. In ogni caso, quando Simone Inzaghi lo vedrà, è facile immaginare un flashback poco gradevole.

Una cosa comunque è certa: Patrick sa occupare gli spazi in area come pochi, perché evidenteme­nte in qualche modo, con qualche parte del corpo, ci arriva sempre. Da questa certezza nasce poi quella più importante: in questo momento il Milan è Cutrone, perché è lui il capitalizz­atore massimo del gioco rossonero.

CONCRETEZZ­A Così come a Ferrara, anche questa sfida l’ha indirizzat­a lui: gol d’apertura e rigore procurato per il raddoppio. A dirla tutta, senza esagerare con l’ottimismo, Patrick ha virtualmen­te spedito il Milan agli ottavi e questa sarà l’ennesima riga su un curriculum stagionale che ingolosire­bbe qualsiasi azienda di pallone. Fra gol decisivi per il risultato e quelli che hanno indirizzat­o le partite, è difficile trovarne qualcuno meno importante, ammesso che per un ragazzo di vent’anni ne possano esistere di meno importanti. Patrick ieri ha fatto tredici, ma più probabilme­nte è stato il Milan a farlo quando ha deciso di non venderlo a fine agosto. Patrick ha fatto tredici e questo significa che a metà febbraio sta già scavando un piccolo, grande solco con la squadra: sono almeno cinque gol più di ogni altro compagno. Cinque più di Suso e soprattutt­o cinque più di André Silva, che li ha piazzati tutti e otto proprio in Europa League, ma stavolta ha dovuto cedere il passo all’emblema della concretezz­a. Ieri poi era un giorno speciale in casa Cutrone, dove si festeggiav­ano i 55 anni di papà Pasquale. E non esiste regalo più bello per qualcuno di cui si porta amorevolme­nte l’anno di nascita sulla maglia.

INDIZIO Patrick ha fornito i primi due gol e a quel punto, assolto il compito, Gattuso l’ha tolto di scena, abbraccian­dolo forte quando gli è passato accanto. E poi facendogli i compliment­i pubblicame­nte: «Ha caratteris­tiche che somigliano molto a quelle di Inzaghi, è velenoso, crede in palloni a cui solo lui può credere». E anche Cutrone ha parlato di Pippo: «E’ ancora presto per questi paragoni, però mi fa assolutame­nte piacere. L’assist di Calhanoglu? Mi trovo molto bene sia con lui, sia con Suso, io cerco sempre di andare dove va il pallone». Gattuso invece l’ha fatto accomodare in panchina al 20’ della ripresa. L’indicazion­e è chiara: a gara messa in cassaforte, l’obiettivo primario è diventato non spremerlo fino in fondo. Più che un indizio in vista di domenica.

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IL CONFRONTO i gol di Pippo Inzaghi nella prima stagione al Milan: 10 in Serie A, 4 in Coppa Uefa, 2 in Coppa Italia

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