Lazio, che periodaccio Alla Steaua basta un gol
●Segna Gnohere, i biancocelesti sbagliano tanto e infilano il 4° k.o. nelle ultime 5 partite. Ma la qualificazione è ancora apertissima STEAUA
ARBITRO Aytekin (Germania) NOTE spett. 35 mila circa. Tiri in porta 3-8 (1 traversa). Tiri fuori 43. In fuorigioco 3-3. Angoli 2-10. Recuperi: p.t. 3’; s.t. 5’.
Sì, è proprio un periodaccio per la Lazio di Inzaghi. Perde anche in Europa League, collezionando il quarto k.o. nelle ultime cinque gare tra campionato e coppe. Ma se i precedenti passaggi a vuoto erano stati in larga parte meritati, a Bucarest arriva una sconfitta ingiusta. Anche se Lulic e compagni devono prendersela soprattutto con se stessi. Perché quando crei almeno sei palle gol nitide e non riesci a sfruttarne neppure una qualsiasi attenuante viene meno. Anche quella di un arbitraggio non all’altezza della situazione, per esempio. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, Inzaghi può consolarsi con la prova tonica di molti dei suoi uomini, in controtendenza con le ultime uscite. E con un risultato che, La disperazione di Sergej Milinkovic, 22 anni, attaccante serbo della Lazio, dopo un’occasionissima sciupata Harlem Gnohere, 29 anni, attaccante francese, esulta dopo il gol vittoria Felipe Anderson, 24 anni: il brasiliano, perdonato dal club, è entrato nella ripresa EPA/AFP/GETTY per quanto pesante, non compromette la qualificazione al turno successivo, anche se la strada adesso si è fatta in salita.
IL FESTIVAL DEGLI ORRORI Diverso, diversissimo sarebbe il discorso se la Lazio fosse riuscita a segnare anche un solo gol. Ma le porte dell’Arena Nationali di Bucarest si sono rivelate stregate. Ha cominciato Caicedo che, sullo 0-0, non ha sfruttato una palla d’oro fornitagli da Murgia. Poi, una volta andati sotto per il gol di Gnohere (preso in contropiede e anche questo la dice lunga sulla serata degli orrori dei laziali), la squadra di Inzaghi ha creato un’altra mezza dozzina di opportunità. Con Milinkovic (fermato dalla traversa), ancora Caicedo e Basta prima dell’intervallo. E poi di nuovo con Basta, Felipe Anderson, Caceres e Murgia nella ripresa. Risultato ingiusto, insomma, se non fosse che le palle-gol non sono state capitalizzate non per sfortuna o per bravura del portiere avversario, ma esclusivamente per l’imprecisione dei giocatori biancocelesti. E quando le cose vanno in questo modo c’è poco da recriminare.
TURNOVER Inzaghi era partito con una formazione quasi completamente rivoluzionata rispetto a quella che schiera abitualmente in campionato. Appena tre i titolari presenti: Strakosha, Leiva e Milinkovic. Uno stravolgimento che sembrava produrre i frutti sperati, perché la Lazio — superato qualche imbarazzo iniziale — prendeva subito il comando delle operazioni, sistemandosi nella metà campo avversaria. Un eccesso di fiducia, forse, perché la squadra andava sotto alla mezzora per un contropiede ben orchestrato dai padroni di casa e rifinito dal loro uomo ●
migliore, il franco-ivoriano Gnohere. Un fulmine a ciel sereno perché fino a quel momento la Lazio non aveva subito neppure un tiro in porta. La manovra degli inzaghiani scorreva abbastanza fluida, ma non trovava gli sbocchi voluti un po’ per gli errori sottoporta ,un po’ per la serata storta di Nani che non riusciva a gestire la maggior parte dei palloni che transitavano dalle sue parti. Compreso quello da cui poi scaturiva l’azione dell’1-0.
CON FELIPE Le cose miglioravano con l’inserimento nel corso della ripresa di Felipe Anderson e Immobile. Il brasiliano, al rientro dopo l’esclusione della settimana scorsa, aveva subito l’opportunità di pareggiare, ma la sprecava male. Ma il suo errore era solo il primo della serie nella ripresa. Continuavano nella saga i vari Basta, Murgia, lo stesso Immobile. Alla fine sprecava pure Caceres con un intervento quasi da difensore della Steaua che da attaccante della Lazio. Evidentemente era destino che la lazio continuasse la sua striscia di sconfitte. La qualificazione agli ottavi resta comunque alla portata della banda di Inzaghi. La Steaua ha qualche buona individualità in avanti, ma ha una fragilità difensiva che può essere sfruttata nella gara di ritorno all’Olimpico. A patto di non ripetere il festival degli orrori sottoporta.
ADESSO ALL’OLIMPICO LA LAZIO DOVRÀ VINCERE CON DUE GOL DI SCARTO
Per qualificarsi agli ottavi di finale di Europa League, giovedì prossimo all’Olimpico, alla Lazio servirà vincere con almeno due gol di scarto. In caso di gol segnato dai romeni, i biancocelesti dovranno realizzarne due in più per accedere al turno successivo. In caso di 1-0 a favore della Lazio alla fine dei tempi regolamentari, si andrebbe ai supplementari ed eventualmente ai calci di rigore. Il pari darebbe la qualificazione alla formazione di Dica nella scia del successo ottenuto ieri sera in Romania.
VLAD 6,5
BENZAR 6
PLANIC 5
GAMAN 5 MORAIS 5,5 PINTILII 5,5 (Teixeira 6) NEDELCU 6
MAN 6,5 BUDESCU 6
F. TANASE 6 (Coman 6) GNOHERE 7 (C. Tanase s.v.) ALL. DICA 6,5