La Gazzetta dello Sport

Manu fugge Il fratello Manny: «La ripagherò io»

- PYEONGCHAN­G s.b.

Manuela scappa via, prende la seggiovia e non si fa più vedere. L’ottavo posto dopo aver chiuso in testa la prima manche sembra sancire la dannazione di campioness­a incapace di vincere. Vicina a lei c’è il fratello Manfred. Manny ha visto la gara al Villaggio Olimpico con Irene Curtoni, Chiara Costazza e i compagni di gigante. Si è caricato per la prima manche «strepitosa», ha lasciato un pezzo di cuore a ogni intermedio della seconda. Manfred è cresciuto in simbiosi con Manu, l’anno di differenza che li separa ha permesso loro di vivere insieme tante esperienze. «Uno carica l’altra», hanno sempre detto. Ora è il momento di consolare la sorella, di toglierle dalla testa la sensazione vissuta ai Mondiali 2009 a Val d’Isère quando Manu uscì a poche porte dalla fine dopo aver chiuso in testa la prima. «Fa male — spiega Manfred, che domenica sarà al via del gigante uomini —, ma piangersi addosso non serve a nulla. Si guarda avanti, il nostro è uno sport così, duro e bello. In Val d’Isere andò peggio, allora aveva la medaglia d’oro al collo. La seconda manche sta volta non era facile. Sicurament­e non ha sciato come nella prima, ma magari ci fosse un interrutto­re che accendi e spegni quando vuoi e che ti fa andare forte. Ha fatto una prima discesa strepitosa. Vedremo se sarò capace di prendermi una rivincita anche per lei».

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