Sainz e Tarquini, si può vincere anche a 50 anni
●Lo spagnolo c’è riuscito alla Dakar, l’italiano fu iridato nel Turismo a 46 e ancora combatte
Oggi Valentino Rossi compirà 39 anni, un’età in cui solitamente i piloti hanno appeso il casco al chiodo. Non tragga in inganno il suo 7° posto nella classifica dei più anziani vincitori di GP nella classe regina: i 6 colleghi che lo procedono, capeggiati da Fersun Anderson, hanno infatti vinto in altre epoche, racchiuse dal 1949 al 1977. Eppure, se consideriamo altre specialità motoristiche troviamo diversi quarantenni e persino alcuni cinquantenni ancora oggi sulla cresta dell’onda.
NEI DESERTI L’esempio più noto è Carlos Sainz che il mese scorso, a 55 anni, si è imposto alla Dakar con la Peugeot trionfando con 43 minuti di vantaggio sul 47enne Nasser Al-Attiyah (Toyota). Alle loro spalle, in terza e quarta posizione si sono piazzati il 45enne Giniel De Villiers e il 52enne Stéphane Peterhansel. Il fatto che Sainz abbia esordito alla Dakar a 43 anni può essere di stimolo per Rossi che vuole partecipare al rally-raid più duro al mondo.
IN AMERICA Mentre in Formula 1 il pilota più vecchio è Kimi Raikkonen (38 anni), nelle serie automobilistiche statunitensi si raggiungono vette superiori. Tony Kanaan sarà al via per il 21° anno di fila del campionato Indycar: lasciato dopo 4 stagioni il team Chip Ganassi, il 43enne brasiliano si è accasato al team AJ Foyt Racing. In Nascar è invece protagonista il 42enne Jimmie Johnson, campione nel 2016 e nel 2017 vincitore di 3 gare: nonostante i 7 titoli in bacheca e le 83 gare vinte, la sua fame di successi non si è affievolita.
IN MOTO Anche nell’ambito delle due ruote, i 39 anni di Valentino sono poca cosa se paragonati all’età dello statunitense Greg Hancock e del francese Fabien Foret. Il primo gareggia nel Mondiale Speedway a 47 anni mentre il secondo corre nel Mondiale Endurance a 45 anni. Foret invece, campione del mondo Supersport nel 2002, ha trovato una seconda giovinezza nell’Endurance.
FIFTY FIFTY Due casi a sé sono rappresentati dallo svedese Stefan Svensson e dall’abruzzese Gabriele Tarquini. L’inossidabile Cinghio (55 anni) non vuole farsi da parte e i risultati gli danno ragione: nel WTCC ha conquistato il titolo a 47 anni, nel 2009, è giunto 2° nel 2013, a 51 anni. L’anno scorso, all’esordio nel TCR, si è messo tutti dietro in Cina. Un risultato che gli ha garantito un sedile per il neonato campionato WTCR. Non vuole smettere nemmeno il 59enne scandinavo, da una vita impegnato nello speedway sul ghiaccio: nel 1992 fu 3° al mondo mentre l’anno scorso si è piazzato 7°. Perdere solo 4 posizioni in un quarto di secolo, niente male.