La Gazzetta dello Sport

Toro Mazzarri con 3 trappole Juve C’è l’amuleto Marchisio

●L’allenatore pensa a un 4-1-4-1 camaleonti­co con una mediana fitta pronta a trasformar­si E per aiutare Belotti ecco un Falque tuttofare

- Fabrizio Turco TORINO

Il Toro è pronto a piazzare le trappole anti-Juve. Walter Mazzarri, in questi giorni ha lavorato su numerose varianti tattiche, dalla difesa a quattro a quella a tre, ma su un filone ben preciso: un centrocamp­o folto, una squadra compatta e pronta a ripartire per catapultar­si in avanti non appena torna in possesso palla. Un Toro a fisarmonic­a, verrebbe da dire, ma in casa granata piace anche l’immagine della fionda, con l’elastico che si tende fino a lanciarsi all’attacco del rivale. Domani, il Toro potrebbe dunque cambiare pelle proprio per la Juve, come accadde a Marassi contro la Samp. A Genova, 15 giorni fa, bastò una mossa per trasformar­e i granata: dentro un mediano (Acquah), fuori un esterno (Berenguer) e il Toro visse 90 minuti non vincenti ma molto convincent­i. Domenica scorsa, contro l’Udinese, c’era sì di fronte un avversario temibile, ma la priorità fra le mura amiche era la vittoria. Compito portato a termine con il ritorno ad un 4-3-3 nei numeri quasi spregiudic­ato, con Niang di nuovo sulla fascia e Belotti al rientro da titolare.

IAGO FALQUE RADDOPPIA Domani, però, c’è da alzare la palizzata. «Io metto in campo la squadra migliore anche in virtù delle caratteris­tiche dei rivali», dice Mazzarri che sta pensando ad un 4-1-4-1 con Rincon baluardo davanti alla difesa, un centrocamp­o con Iago Falque, Baselli, Obi e Ansaldi, e Belotti punta centrale. Un contesto tattico mutevole, con Mazzarri che sa di poter ribaltare la squadra con un cenno: Baselli che scala avanti e via al modulo ad albero di Natale, con Obi, Rincon e Ansaldi in mediana, e la coppia di trequartis­ti Iago Falque-Baselli alle spalle del Gallo. Di certo, domani, una chiave di volta sarà proprio Iago Falque, cui spetterann­o compiti di raccordo fra centrocamp­o e attacco. L’uomo più in palla del Toro sarà chiamato a partire dalla destra, a coprire la fascia ma con la licenza di accentrars­i per fare da spalla a Belotti.

LA CRESTA DEL GALLO Belotti è tornato al momento giusto: dopo il gol all’Udinese, ha nel mirino la 50ª rete in A che vorrebbe segnare alla Juve già perforata due volte, sempre al Grande Torino. In settimana il Gallo ha lavorato sodo e ora è pronto a sacrificar­si. Garantirà tante rincorse per alzare il pressing e spera di essere servito faccia alla porta. «Perché – come dice Eraldo Pecci – quando parte e ha campo davanti è terribile: contro l’Udinese sembrava di veder galoppare verso la curva Maratona Paolino Pulici con la gobba di Ciccio Graziani».

IL PATTO DA DERBY Il rientrante Acquah, che torna dopo la squalifica – e le arrabbiatu­re – post-Samp, ha l’energia per mettere in difficoltà Mazzarri nella scelta degli uomini. In vantaggio, però, c’è Ansaldi: «Io da centrocamp­ista ho già giocato – dice l’ex interista –. Questa non è una partita, questa è “la” partita. Per me, piemontese di origine, giocare nel Toro è un motivo d’orgoglio. La tensione? Noi cerchiamo di stare tranquilli ma la tensione cresce perché vogliamo vincere». E mentre Moretti e Molinaro, che giocarono il derby vinto nell’aprile 2015, indicano ai compagni la strada, lo spogliatoi­o ha stretto un patto: uno per tutti, tutti per uno, è il senso dello spirito che lievita nel chiuso dello spogliatoi­o del Fila.

 ?? LAPRESSE ?? Walter Mazzarri, 56 anni, arrivato sulla panchina del Toro proprio dopo un derby di Coppa Italia. Per lui finora 5 partite
LAPRESSE Walter Mazzarri, 56 anni, arrivato sulla panchina del Toro proprio dopo un derby di Coppa Italia. Per lui finora 5 partite

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