Cagliari e i dubbi di Lopez Padoin-Barella che rebus
●Il tecnico dei sardi indeciso sull’assetto da utilizzare contro una squadra in crisi che però ha creato tanti problemi ai suoi
Diego Lopez fiuta la trappola Bentegodi. E mette le mani avanti: «Il Chievo è in crisi ma ha giocatori abituati a queste partite. Ripartiamo da quello che ci ha lasciato la gara di domenica scorsa: a Sassuolo abbiamo preso un punto importante». L’allenatore del Cagliari ha con sé Faragò («Si è allenato due giorni, sta meglio»), i giovani attaccanti Han e Ceter ma lascia a casa Giannetti, oramai ai margini, e gli infortunati Romagna e Cigarini. Il tasto è dolente: «Parliamo di quelli che ho a disposizione. Barella può fare anche il regista, Padoin gioca bene dappertutto. Joao Pedro? Lui preferisce giocare avanti ma anche da mezzala, in partite d’attacco come a Udine, ha fatto bene. Per me può giocare in entrambi i ruoli».
FILOSOFIE Insomma, tre dubbi in uno. Il primo porta all’esclusione di Faragò a vantaggio di uno tra Dessena e Lykogiannis. E in una partita in cui ci sarà da stringere i denti il capitano pare in leggero vantaggio sul greco. Ma rimane da mal di testa l’incertezza sul vice Cigarini, pedina toppata al mercato di riparazione. Con Barella il Cagliari guadagna in tecnica, dinamismo e capacità di recupero. Ma, in una zona del campo molto delicata, rischia qualcosa per la consueta esuberanza del talentino. Viceversa, il gruppo ci rimette, per giocate e incursioni, sulla fascia, zona in cui Barella può davvero fare la differenza. Con Padoin il discorso cambia. Se l’ex juventino dovesse indossare le vesti del metodista, Lopez potrebbe abbassare Joao Pedro e piazzare Sau al fianco di Pavoletti. Un mix che assembla qualità, forza fisica e guizzi in area. Il tecnico in settimana ha provato e riprovato le due soluzioni. La decisione finale è attesa per la riunione tecnica di oggi a metà mattina. La sensazione? Barella metronomo ha quotazioni in ascesa. In sostanza, la mediana a cinque anti Chievo sarebbe formata da Dessena, Ionita, Barella, Joao Pedro e Padoin. VARIANTI Ieri Lopez ha riannodato i fili. Con un passo indietro: «Col Sassuolo è stata una partita a metà. Non ci siamo mossi bene nella fase di non possesso palla, abbiamo tirato poco e nel secondo tempo potevamo fare meglio. La gara col Chievo sarà simile, non fanno punti da un po’ e hanno perso l’ultima contro il Genoa. È uno scontro diretto, servono concentrazione, determinazione e attenzione sulle palle inattive a favore e contro. Dobbiamo migliorare, ma adesso quel che conta sono i punti». Sull’approccio al match il tecnico non si sbilancia. «Conosco il loro sistema di gioco, abbiamo lavorato su tante varianti. Il 3-4-1-2? Una delle cose che possiamo fare». In breve, un Cagliari camaleontico. D’altronde, con 25 punti a +8 dalla terzultima, in serie positiva da tre turni (Crotone e Sassuolo fuori, Spal in casa) con un solo gol subito, e dal dischetto, l’autostima di Castan e soci è solida. Quel che scarseggia sono i gol. «Dobbiamo mettere nelle condizioni migliori gli attaccanti, ma loro devono muoversi meglio. La difesa? Fa piacere non prendere gol, ma - conclude Lopez dobbiamo fare risultato. Che significa crescere in tutti i settori».