La Gazzetta dello Sport

Mal di gol Lazio Tutti all’attacco la cura di Inzaghi

●Solamente 3 reti nelle ultime 5 gare contro le 76 delle precedenti 30. Il tecnico vara una formula più offensiva con Anderson. Nani col muso lungo LAZIO

- Stefano Cieri ROMA

Aiuto, mi si è ristretta la porta. La crisi della Lazio, quattro sconfitte e un pareggio nelle ultime cinque gare giocate tra coppe e campionato, è racchiusa tutta in quelle immagini regalate dalla trasferta romena di Europa League. Con i biancocele­sti incapaci di capitalizz­are neppure una delle tante palle-gol create. Una situazione che ha toccato l’apice a Bucarest, ma è il comun denominato­re delle ultime cinque uscite laziali. Nelle quali i gol segnati sono stati appena 3, con una media di 0,6 per gara. Nelle precedenti 30 partite ufficiali giocate in questa stagione la squadra di Inzaghi ne aveva invece realizzati 76, alla media di 2,53 per gara.

CHE SUCCEDE? Un rallentame­nto improvviso e inatteso, perché quei 76 gol erano stati distribuit­i in maniera regolare tra tutte le partite. Tanto che, sempre nelle prime 30 partite giocate, solo due volte i biancocele­sti erano rimasti a secco. Altre due volte è accaduto nelle ultime cinque uscite. Non una semplice coincidenz­a, dunque. Ma perché sta accadendo? E perché proprio ora? Tra le cause principali c’è innanzitut­to la flessione di Ciro Immobile, che non segna da quasi un mese e mezzo (dalle 4 reti segnate a Ferrara il 6 gennaio). Il superbombe­r, con 26 gol fatti tra campionato e coppe, ha garantito un terzo di quel patrimonio, oltre alle reti propiziate indirettam­ente. Con lui che si è fermato (anche a causa di un infortunio dal quale è forse rientrato troppo in fretta), si è bloccata pure la squadra. Che, oltretutto, sta vivendo una fase di involuzion­e del gioco, causato ● i gol realizzati in campionato dalla Lazio. Solo la Juventus (61) ha segnato di più. Il totale stagionale dei biancocele­sti, coppe comprese, è di 79 reti

da una stanchezza fisica e mentale, inevitabil­e per una formazione partita con obiettivi meno ambiziosi di quelli che può (ancora) realizzare.

LA SOLUZIONE Ciò nonostante nelle ultime gare - ad eccezione di quella col Genoa - la Lazio ha creato tanto. E se i suoi giocatori fossero stati meno precipitos­i la media gol non si sarebbe abbassata. Il tecnico, tuttavia, sta valutando di apportare qualche modifica alla formazione. 46 PUNTI

3-5-2 L’idea è quella di proporre uno schieramen­to ancora più offensivo. Tanto la sua squadra non è e non potrà mai essere un bunker inespugnab­ile (se l'attacco resta il secondo della A, la difesa è addirittur­a undicesima). E allora tanto vale inserire un giocatore offensivo in più. È quanto dovrebbe accadere lunedì col Verona. Una svolta dettata pure dalle circostanz­e. La squalifica di Leiva costringer­à Inzaghi a rivedere l’assetto del centrocamp­o. Così il tecnico pensa di accentrare Parolo al posto del brasiliano e arretrare Luis Alberto, che agirebbe da mezzala-trequartis­ta alle spalle della coppia Immobile-Anderson.

MAL DI PANCIA NANI Andrà invece in panchina Nani. Che radio spogliatoi­o segnala sempre più taciturno e inquieto. Non si sa se perché non riesce a rendere come vorrebbe o se per incomprens­ioni con l’allenatore. Risolto il caso Anderson, il prossimo potrebbe essere il suo. Anche se al momento non c’è stato alcun diverbio, solo i musi lunghi del portoghese. Che, continuand­o così, rischia di perdere il Mondiale.

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