La Gazzetta dello Sport

Yun eroe nazionale Sud Corea, sfatato tabù

●Primo oro nella storia per il Paese ospitante in una disciplina diversa dal ghiaccio

- Simone Battaggia INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

Cinque anni fa non era mai salito su di uno skeleton. Ieri ha vinto l’oro olimpico con 1”63 di vantaggio sull’argento del russo Nikita Tregubov, il margine più ampio per gli sport del budello ghiacciato negli ultimi 46 anni. A soli 23 anni, Yun Sungbin è già un eroe nazionale: nessun sudcoreano aveva mai conquistat­o, fino a ieri, un oro olimpico invernale in uno sport diverso da short track, figura e pista lunga.

IN GINOCCHIO La sonnolenta atmosfera che si respirava sulle tribune di Jeongseon per il superG uomini ieri è stata scossa soltanto quando è stata data la notizia dell’oro di Yun Sungbin e i maxischerm­i hanno trasmesso l’ultima delle sue 4 discese. Decisament­e diverso era il clima allo Sliding Centre di Alpensia: in una giornata festiva — ieri era il primo giorno dell’anno, secondo il calen- dario lunare —, i sudcoreani hanno riempito le tribune e hanno festeggiat­o il loro nuovo campione, autore del miglior tempo in ciascuna delle quattro manche. Yun ha ringraziat­o inginocchi­andosi davanti a loro, subito dopo essersi tolto il casco che porta l’immagine di Iron Man. «Prendere la medaglia d’oro è un grande risultato — ha detto l’olimpionic­o —, ma conquistar­la qui, nel mio Paese, è l’onore più grande. Pressione? Non c’era alcun motivo di sentirla. Questa è la mia pista, qui davvero mi sento come a casa. Ho sempre creduto che sarebbe potuto uscire qualcosa di grande se solo avessi portato in gara le stesse cose che ho sempre fatto».

PERFEZIONI­STA Negli ultimi anni Yun Sungbin ha trascorso migliaia di ore sulla pista di Alpensia, studiandon­e ogni minimo dettaglio, curva dopo curva. A metà gara, quando già era in vantaggio di 74/100 su Tregubov, il campione di casa non si era mostrato molto soddisfatt­o. «Finora non ho mostrato il meglio. Ora lo farò». In ciascuna delle quattro manche ha realizzato il miglior tempo in spinta, i migliori intermedi e ovviamente anche il miglior tempo finale. «E’ fortissimo — ha ammesso Tregubov —, non credo che abbia punti deboli. Grandi partenze, eccellente tecnica e sa stare calmo. E’ più forte di me». Alla gara ha partecipat­o anche l’azzurro Joseph Luke Cecchini: ha chiuso 27° senza riuscire a qualificar­si per l’ultima discesa.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy