LA DIAGNOSI DI SPALLETTI «SE L’EPISODIO GIRA STORTO EMERGE LA NOSTRA FRAGILITÀ»
«Abbiamo giocato una partita normale, forse qualcosa di più. Poi è arrivato l’autogol che ci ha creato problemi perché siamo fragili»
Disastro! Quinta sconfitta consecutiva in casa del Genoa. L’Inter viaggia a una media inaccettabile: 9 punti nelle ultime 10 partite di campionato, e domani sera potrebbe trovarsi al quinto posto, incalzata oltretutto anche da Sampdoria o Milan. Ma a preoccupare veramente sono atteggiamento e gioco di una squadra obiettivamente impresentabile. E qui, al di là delle evidenti lacune tecniche di una rosa colpevolmente «confermata» dalla proprietà nel mercato di gennaio, ora va preteso qualcosa in più anche da Spalletti a livello tattico e fisico. L’Inter ha praticamente sempre subito sul campo dalla Juventus in poi, e i vari Sassuolo, Spal, Crotone e appunto Genoa dovrebbero comunque essere «domate» a prescindere da una rosa che cifre alla mano pretende di valere centinaia di milioni fra cartellini e stipendi.
ALIBI... «Quando ti succedono episodi come quello della fine del primo tempo - dice Spalletti riferendosi all’autogol di Ranocchia -, non è che riesci a ricavarne tutta la fiducia possibile, anche perché il periodo è quello che è. Ci vorrebbe più equilibrio e tranquillità, invece non gestiamo la palla con la qualità che si dovrebbe. E quando capita l’episodio mezzo e mezzo ci girano contro le cose. La squadra ha fatto una prestazione non bruttissima. Volevamo stare nella partita e aspettare l’episodio giusto per prendere il vantaggio, e ci è pure capitato, ma poi è arrivata l’autorete che ha creato un problema perché siamo in un momento di fragilità generale. Bisogna crescere di volta in volta, difficile sterzare in maniera netta, bisogna stare attaccati al pezzo momento dopo momento fino a quando la determinazione non ti premia. Ci vuole precisione e dobbiamo migliorare in alcune scelte durante la partita, cosa che abbiamo fatto abbastanza bene nella ripresa dove meritavamo di più. Nel primo tempo non abbiamo invece fatto una gara di qualità, anche se c’era comunque equilibrio: Handanovic non ha fatto parate importanti a differenza di Perin. Che risposte mi ha dato questa serata? La squadra non ha mollato, non ha sbagliato l’atteggiamento, ci sono stati degli episodi che ci sono girati contro. Dobbiamo tornare a lavorare in maniera seria e a credere nelle nostre potenzialità. Mancano ancora molte partite e va mantenuto un certo livello di risultati e di classifica per lottare fino alla fine».
COLPA DEL MERCATO Quindi Spalletti torna a parlare delle tante voci di mercato che secondo lui destabilizzano lo spogliatoio. «Se parlate di rivoluzione già a febbraio è come una sentenza, se a questi ragazzi gli si dice che arriveranno 6-7 giocatori… Ho chiesto aiuto per proteggere i miei giocatori che in un momento simile hanno bisogno di essere difesi. I ragazzi non hanno alcuna spada sopra le loro teste, sia chiaro. Detto questo non accetto che mi si parli di “rivoluzione” a febbraio».