La Gazzetta dello Sport

Toh, il Chievo ha vinto Giaccherin­i e Inglese stendono il Cagliari

●Dopo 10 giornate, Maran ritrova i 3 punti. I sardi, salvati da Cragno, subiscono troppo e si svegliano tardi con Pavoletti

- Carlo Angioni INVIATO A VERONA

Poche storie. Per rimettersi in carreggiat­a il Chievo aveva bisogno dei colpi dei suoi uomini simbolo. E così è stato. Giaccherin­i, Inglese e Sorrentino: la vittoria che ridà fiato a Maran (appena 2 punti nelle ultime 10 partite, compresi 4 k.o. di fila) e chiude il filotto del Cagliari (una vinta e 2 pari) con le pericolant­i è firmata da Giak, il colpo di gennaio, che si toglie un po’ di polvere dopo la tanta panchina di Napoli con una punizione al bacio; da Inglese, che brinda in ritardo al nuovo anno... con il primo gol del 2018; e dal portierone, l’uomo delle mille battaglie, che dopo una serata da spettatore non pagante decide di metterci la manona e salvare la vittoria contro i rossoblù. Che vale anche l’aggancio a quota 25 punti, zona che al momento resta più che tranquilla.

LOTTA Per il Chievo è stato tutt’altro che facile, però: Maran chiedeva ai suoi di essere incazzati, di non avere più paura, di rispondere ai primi mugugni dei tifosi (che anche ieri al Bentegodi, a un certo punto, hanno urlato di tirare fuori gli attributi). I gialloblù fanno molto possesso, però ci vuole quasi un’ora prima di sfondare il muro del Cagliari (per il quale continua la maledizion­e in casa Chievo: 12 match, zero vittorie, 6 sconfitte e solo 5 gol fatti). Lopez, senza il cervello Cigarini (perdita che si fa e si farà sentire), soffre alla voce costruzion­e di gioco: Padoin e Barella danno polmoni e fosforo, ma le idee sono quelle che sono; dietro, non c’è bisogno di strafare ma ogni attimo di distrazion­e è pericolosi­ssimo. Succede nel primo tempo quando Inglese dà la frustata giusta di testa e fa fare un figurone a Cragno; stesso copione nella ripresa, con un’occasionis­sima volante dell’attaccante che sa di preludio al vantaggio.

MOSSA AZZECCATA Prima, però, serve la mossa che cambia tutto: Giaccherin­i, fuori all’inizio, entra al 25’ al posto di Birsa e in 4’ dà la fiammata. Su punizione dal limite, come in Serie A aveva fatto solamente un’altra volta: è il gol scacciacri­si, un anno dopo l’ultima rete di Giaccherin­ho. L’urlo liberatori­o, che ovviamente coinvolge campo e panchina, ha una forza dirompente: dopo 3’, infatti, è un contropied­e aperto sempre da Giak e chiuso da Inglese a mettere il punto esclamativ­o. E il Cagliari? Messo nell’angolo, suonato da due schiaffoni che fanno male, invece di cadere e non rialzarsi più tira fuori la cattiveria che serviva prima: Pavoletti si conferma il re dei gol di testa (il 5° dell’anno: il top della A), poi l’ex Napoli per poco non la riacciuffa. Forse sarebbe stato troppo, e mentre Maran ride di nuovo Lopez deve ripartire proprio da qui.

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LAPRESSE Il gran gol dell’1-0 di Emanuele Giaccherin­i, 32, su punizione

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