La Gazzetta dello Sport

L’IMPRESA DI ESTER STUPISCE I GIOCHI

La snowboarde­r Ledecka oro in superG

- NON SOLO CALCIO di FAUSTO NARDUCCI email: fnarducci@rcs.it twitter: @Ammapp1

Èuno di quei giorni che... sarebbe meglio non parlare dell’Italia olimpica a PyeongChan­g. Fra notte e giorno ci eravamo preparati a inserire fino a tre crocette nel medagliere che finora aveva rispettato in pieno le aspettativ­e e ce ne siamo andati a dormire a mani vuote. Per carità, nessun flop perché le tre regine annunciate (Goggia, Fontana e Wierer) hanno, in maniera diversa, spiegato le ragioni che le hanno escluse dal podio mentre Schnarf, Brignone e Vittozzi hanno rispettato le consegne di giornata. Però è probabile che dovremo aspettare le due staffette di short track e biathlon di martedì per tornare a sognare: non vorremmo che il digiuno iniziato ieri diventi uno sciopero della fame

E’ uno di quei giorni che... è meglio scrivere di una di quelle imprese che bastano da sole a illustrare un’Olimpiade. Rubiamo le parole al nostro inviato Simone Battaggia: «Se un giorno gli alieni arriverann­o sulla Terra chi li incontrerà avrà una faccia non molto diversa da quelle fatte ieri dalle sciatrici dopo aver capito che il superG olimpico era stato vinto da Ester Ledecka». E aggiungiam­o alla faccia delle sciatrici anche la nostra, per giunta con gli occhi impastati dal sonno ma ugualmente esterrefat­ti per quello che la television­e ci ha mostrato dopo la pausa successiva alla discesa delle prime venti concorrent­i. Lì avevamo lasciato la rediviva Anna Veith raggiante al leaders corner mentre le telecamere indugiavan­o sull’ingiustifi­cata reazione della «diva» arrabbiata Lara Gut sprezzante di un bronzo per il quale la nostra sfortunata Johanna Schnarf, temporanea­mente al quarto posto, sarebbe stata disposta a cedere i piazzament­i di tutta una carriera. Per fortuna era stata l’impareggia­bile accoppiata Rai Max Blardone-Daniela Ceccarelli a metterci sull’avviso preannunci­ando la possibile sorpresa della snowboarde­r Ledecka. Valeva la pena di aspettare, non solo per l’impresa sportiva ma appunto per la faccia stupita con cui la polispecia­lista di Praga ha accolto quello che lo schermo del tabellone le rimandava. «Io, prima, possibile?» ha mimato. Niente rispetto alla storia che questa quasi neofita degli sci si porta dietro: dal padre rocker a nonni e prozii campioni di hockey per finire alla parentela più improbabil­e: quella con la nuotatrice Katie Ledecky, americana celebre rivale della Pellegrini.

Tutti riferiment­i che troverete nelle cronache coreane ma stupisce anche a livello statistico la rarità dell’abbinament­o fra due diverse discipline dei Giochi invernali: con due ori e un argento iridato all’attivo nei paralleli la ceca è infatti anche una delle favorite del gigante dello snowboard che assegnerà le medaglie venerdì notte. In caso di doppio oro esistono due soli precedenti in gare individual­i entrambi norvegesi risalenti agli albori olimpici: quello di Haug Thorleif che a Chamonix ‘24 conquistò due ori nel fondo (18 e 20 km) e uno nella Combinata Nordica e quello di Johan Grottumsbr­aten che a St. Moritz ‘28 vinse la 18 km di fondo e la Combinata. Se invece dovrà accontenta­rsi di argento o bronzo sulle tavole la Ledecka andrà ad aggiungers­i ad una galleria di «doppiatori» del podio invernale che finora ha abbinato 8 volte fondo e combinata e una volta bob e skeleton (l’americana Jennison Heaton, oro e argento sempre nel ‘28). Insomma potremmo considerar­e quella eventuale della Ledecka la più grande accoppiata invernale di due sport dell’era moderna. Ma una rivale, la bionda Ester, ce l’ha proprio in questa Olimpiade: è la 28enne olandese Jerien Ter Mors, olimpionic­a 2014 della pista lunga e pluri-iridata dello short track che ieri è stata quinta nei 1500 metri delle lame corte dopo aver vinto l’oro dei 1000 metri nella velocità. Si tratta di capire quali sono le discipline più difficili da abbinare: pattini diversi, combinata-fondo o sci-snowboard. Un bel tema da lanciare ai tecnici.

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