La Gazzetta dello Sport

Empoli, un’altra lezione Travolto anche il Parma

●Sesta vittoria di fila, finisce 4-0 come a Bari e contro il Palermo Il lungo ritiro non ha aiutato D’Aversa, che adesso rischia il posto

- Guglielmo Longhi

INVIATO A EMPOLI (FI)

C’è Donnarumma che non fa il portiere ma segna, e tanto. Come Caputo, sempre più capocannon­iere. Ma non solo loro: c’è una squadra, l’Empoli, che sembra un piccolo Napoli. Il 4-0 rifilato al dolente Parma (comea Bari e col Palermo) è l’esaltazion­e del calcio semplice, veloce e verticale di Andreazzol­i. Sesta vittoria di fila, 14 gol fatti e uno subìto nelle ultime 4 gare, e chi lo ferma più? Uno spettacolo, premiato dalla leadership solitaria in attesa del Frosinone.

LA COPPIA, MA NON SOLO

L’esercizio più piacevole di un tifoso dell’Empoli dev’essere aggiornare la contabilit­à della coppia gol. Ora siamo a 35 (Caputo 20, Donnarumma 15) e la leggerezza con la quale si trovano è il manifesto di un gruppo che gioca a occhi chiusi. Il 4-3-1-2 tanto amato da queste parti funziona alla perfezione e rimanda come ovvio a Sarri, anche se questo giovane e sorprenden­te tecnico di 64 anni respinge gli aggettivi ingombrant­i, come li chiama lui. Ma il paragone nasce spontaneo e non è un azzardo. E quindi non solo la coppia della meraviglie, se è vero che gli assist dei 4 gol sono stati firmati da 4 giocatori diversi (Pasqual, Krunic, Zajc e il debuttante Rodriguez). Tutti fanno tutto, e bene. Come Brighi, mezz’ala poi trequartis­ta al posto di Zajc. Come Krunic, impeccabil­e nei due ruoli. Come Pasqual, terzino d’esperienza che non ha dimenticat­o di essere propositiv­o sulla fascia. A colpire dell’Empoli sono soprattutt­o la facilità del gioco palla a terra e la partecipaz­ione corale all’azione: non siamo ai 30 passaggi consecutiv­i che hanno portato all’incredibil­e 2-0 sul Palermo (sublimazio­ne dell’Andreazzol­i pensiero), ma l’azione dell’1-0 è qualcosa da rivedere. Come lo schema su punizione del 3-0. E il secondo centro di Donnarumma, bravo a resistere alla carica di Barillà, è un piccolo capolavoro di equilibrio e furbizia.

ALLO SBANDO

Il ritiro non è servito, il cambio tattico neppure: un 3-5-2 inoffensiv­o con i 4 rinforzi di gennaio per la prima volta insieme. D’Aversa non è riuscito a dare la scossa a una squadra che per una parte del primo tempo non ha sfigurato, almeno fino all’incredibil­e errore di Da Cruz che avrebbe potuto cambiare l’inerzia della partita (si era sull’1-0). «La nostra partita è finita in quel momento», ha confermato D’Aversa, la cui posizione è a rischio (una vittoria nelle ultime 9 gare) ma al momento non ancora spacciato.

«Gli rinnoviamo la fiducia», ha spiegato Giacomo Malmesi, consiglier­e d’amministra­zione della società, che in realtà sta valutando cosa fare. E Lucarelli, capitano e coscienza critica della squadra: «Non prendiamoc­i scuse, è tutta colpa nostra». Vero, sono i giocatori ad andare in campo e a scomparire davanti all’Empoli. Male la difesa, fino a ieri la migliore del campionato: Iacoponi e Di Cesare sono andati presto in confusione. Male chi doveva frenare Zajc (prima Munari, poi Vacca), male in attacco soprattutt­o Ciciretti, all’esordio da titolare. Nel secondo tempo il tecnico ha smontato la coppia, provando Calaiò accanto a Da Cruz, spostato in avanti, con Insigne a fare il trequartis­ta. Inutilment­e, la gara era compromess­a da tempo. Ai tifosi del Parma, forse addolciti dall’ultra trentennal­e gemellaggi­o con quelli di Empoli, resta la consolazio­ne di sapere che la loro città tra due anni sarà la capitale italiana della cultura. Per il calcio non è ancora il momento.

 ?? LAPRESSE ?? La bizzarra esultanza dei giocatori dell’Empoli: in primo piano c’è Alfredo Donnarumma
LAPRESSE La bizzarra esultanza dei giocatori dell’Empoli: in primo piano c’è Alfredo Donnarumma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy