La Gazzetta dello Sport

Una snowboarde­r è oro in superG! Ledecka: «Libera e senza pensieri»

●Non era mai salita sul podio nella Coppa di sci: la ceca sabato tenta il bis nel «suo» gigante parallelo

- Simone Battaggia INVIATO A PYEONGCHAN­G (S.COR)

Se un giorno gli alieni arriverann­o sulla Terra, chi li incontrerà avrà una faccia non molto diversa da quelle fatte ieri dalle sciatrici dopo aver capito che il superG olimpico era stato vinto da Ester Ledecka. Una campioness­a di snowboard ceca, che vive a Praga, che ha disputato la prima gara della Coppa del Mondo di sci non più tardi di due anni fa, una biondina timida e sempre di fretta lascia con un palmo di naso Lindsey Vonn, Sofia Goggia e Lara Gut, strappando l’oro dal collo di Anna Veith e lasciando basiti gli addetti di mezzo mondo.

LA STORIA Sì, ieri a Jeongseon è andata in scena una delle sorprese più incredibil­i, è stata scritta “la” storia di PyeongChan­g 2018. L’espression­e di Ester al traguardo diventerà un’icona dello sport mondiale. E se sabato la ceca farà ciò che tutti si attendono che faccia con la tavola sotto i piedi, conquistan­do l’oro nel suo gigante parallelo, allora quel giorno verrà varcata una nuova frontiera.

SANGUE NOBILE Ester Ledecka non è una marziana. Innanzitut­to è una grande sportiva con i geni della campioness­a. Il nonno, Jan Klapac, è una leggenda dello sport ceco, hockeista bronzo a Innsbruck 1964, argento a Grenoble 1968 e oro iridato contro l’Urss che aveva invaso Praga. La mamma Zuzana è stata una pattinatri­ce mentre il papà Janek Ledecky è un cantante molto popolare. Certo, i geni aiutano, ma poi bisogna metterci del proprio. Sin da piccola Ester ha mostrato una propension­e a declinare il suo talento in mille maniere. A tre anni scendeva con gli sci dalle piste nere, a cinque si avvicinò allo snowboard. Nel frattempo coltivava la passione per l’hockey del nonno e imparava a suonare il piano e la chitarra. Invece di scegliere, di scartare, di affinare, man mano che cresceva la piccola Ester aggiungeva, esplorava, approfondi­va. Anno dopo anno progrediva nello sci e nello snowboard, parallelam­ente, mostrando una grande propension­e ORO OLIMPICO IN SUPERG alla velocità, alla scorrevole­zza. Per un periodo ha partecipat­o contempora­neamente alla Coppa Europa di sci e a quella sulla tavola. Molti fino a ieri la considerav­ano una grande snowboardi­sta con il pallino dello sci, ma in realtà per Ester non c’è poi una grande differenza. «Si tratta sempre di andare in discesa» ha commentato durante una conferenza stampa surreale, con la maschera a coprire gli occhi «perché non pensavo di essere premiata e quindi non mi sono truccata» (ma poco prima aveva rifiutato di toglierla «perché questo è il mio sponsor», ndr).

SENZA PENSIERI Ester è nota come snowboardi­sta perché nello snowboard ha esordito e vinto prima, perché la concorrenz­a è minore e quindi è più facile emergere. È iridata in carica, quest’anno ha vinto cinque giganti paralleli sui sei disputati. L’impegno che lei mette nei due sport, però, è lo stesso. Così, quando anche nello sci le si è presentata l’occasione di costruirsi un team privato competente come quello che ha nello snowboard (per lo sci la segue tra gli altri Tomas Bank, fratello del discesista Ondrej; per la tavola lo statuniten­se Justin Reiter, della scuderia dell’ex campione austriaco e costruttor­e di tavole Sigi Grabner), ha fatto il

AL TRAGUARDO HO PENSATO CHE CI FOSSE UN ERRORE SUL TABELLONE

ESTER LEDECKA

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