Moioli, rientro dorato Trionfo in Val Seriana
●Alzano dedica un’accoglienza da star alla prima olimpionica italiana dello snowboard. Con gli applausi di Paoletta Magoni, oro 34 anni fa
«Devi pensare che puoi vincere. Devi sentire che puoi vincere» La frase campeggia su un gruppo di Facebook legato al suo paese, Nese, una frazione di Alzano. Ed è solo una goccia nel mare d’entusiasmo che, dai social ad ogni angolo del territorio che le ha dato i natali, ha letteralmente travolto la nuova regina dello snowboardcross. Michela Moioli è «il mito» per utilizzare le parole di Antonio Rossi, uno che di medaglie d’oro se ne intende. E per renderle omaggio non è mancata neppure Paoletta Magoni, l’altro oro «made in Bergamo» a Sarajevo ’84. In che giorno? Era proprio il 17 febbraio, giusto per infrangere qualunque tipo di scaramanzia. La stessa scaramanzia alla quale è totalmente impermeabile Michela, come a qualunque tipo d’emozione fino al traguardo, a quel sogno di una vita coronato in una notte magica, la notte magica.
NOTTI MAGICHE Papà Giancarlo, amorevolmente chiamato Ghiò, le aveva mandato il video della colonna sonora dei Mondiali di Italia ’90 cantata da Edoardo Bennato e Gianna Nannini: «La spunta su WhatsApp è stata azzurra — sorride a trentadue denti — quindi ha visualizzato ed ascoltato. E’ stata proprio cosi, una tempesta di commozione con la quale abbiamo rischiato la piena del Serio». Il fiume, in effetti, ha raggiunto un livello di guardia con almeno 600 persone festa e tanti occhi sognanti sotto al palco. Michela si è fatta attendere perché la tratta Zurigo-Alzano non è esattamente come bere un bicchier d’acqua. Ma ne è valsa la pena, un’attesa trepidante ma nemmeno lontanamente paragonabile ai quattro anni intercorsi tra l’infortunio di Sochi e l’ingresso nella leggenda sancito in Corea. «Riportare a Bergamo la medaglia olimpica dopo 34 anni — il messaggio del primo cittadino orobico Giorgio Gori — è un fatto storico di cui tutti noi ti ringraziamo. Sei stata fantastica, un grande esempio per tutti i giovani che amano lo sport». All’appuntamento non poteva mancare Lara Magoni, vice campionessa mondiale di Sestriere ’97 e oggi delegato del Coni («Una di noi, semplice e genuina, figlia della nostra terra Bergamasca dal cuore tenero ma dotata di una forza innata») tra i tanti che hanno avvolto Michela in un’indimenticabile abbraccio. «Per noi il leone sei tu», le hanno urlato alcuni bambini con in mano un leoncino.
GUERRIERA Lei è esattamente questo: un’indomabile guerriera, raro esempio. Con i piedi sempre ben piantati a terra, anche se ora la vista è quella dalla vetta dell’Olimpo. «We are the champion» può innalzarsi nel cielo seriano, stanotte più stellato che mai. La festa è solo all’inizio, ora c’è una Coppa del Mondo a cui pensare tanto per restare sul pezzo e non correre il rischio di voli pindarici, esattamente in antitesi al suo dna. Le 23,30 della sera di Alzano come le 5 del mattino del giorno precedente: le ore, i minuti, quegli istanti da assaporare l’uno dopo l’altro. Quelli che oggi sono tutti da gustare. A 34 anni dalla prima volta, ma anche la seconda è di quelle che non si scordano mai. Miky c’è, non sta nella pelle quando sale su un palco allestito a festa solo e soltanto per quella ragazza partita dalle nevi di Colere ha raggiunto l’apice di un percorso. Restando sempre con i piedi ben piantati a terra, grazie alle radici rese più solide che mai dalla sua famiglia. Il valore fondante per far crescere la nuova campionessa olimpica.
QUANDO TORNO FACCIO UNA SCORPACCIATA DI BORFADEL
MICHELA MOIOLI 22 ANNI