La Gazzetta dello Sport

Se Valentino si fascia la testa «Dovremmo essere più avanti»

●A prescinder­e dal cronometro, il Dottore resta in difficoltà con l’elettronic­a della Yamaha: «Non credo che in poche settimane riusciremo a recuperare tutto»

- Paolo Gozzi BURIRAM (THAILANDIA)

Saranno anche soltanto test prestagion­ali, ma vedere Valentino Rossi navigare nella parte bassa della classifica con il 14° tempo, a quasi un secondo da un Marc Marquez irresistib­ile, fa sorgere dei dubbi. Adesso restano solo quattro giornate di collaudo, la prima delle quali conclusa questa mattina (ora italiana) nella fornace di Buriram, le tre finali sulla stessa pista di Losail (in Qatar) che il prossimo 18 marzo aprirà il Mondiale

2018.

Vale, che sta succedendo?

«È stata una giornata difficile: sono partito abbastanza bene, poi abbiamo cominciato il lavoro previsto, incentrato soprattutt­o sull’elettronic­a e le gomme. Abbiamo cercato di migliorare sotto vari aspetti, ma non ci siamo riusciti. Neanche con le gomme nuove sono andato bene. Bisogna mantenere però la calma, domani (oggi, n.d.r.) seguiremo altre strade.»

Il nodo è l’elettronic­a: può spiegare il problema?

«La situazione mi fa preoccupar­e. L’elettronic­a è una cosa strana, magari puoi risolvere tutto anche in poco tempo, ma credo che non sarà così.»

Ci sono soluzioni possibili prima dell’inizio del Mondiale?

«Non credo. Lo scorso anno avevamo capito di essere in svantaggio in questo settore, soprattutt­o dopo la pausa estiva gli altri hanno fatto un progresso considerev­ole. La Ducati forse ci era arrivata anche prima, già ad aprile-maggio. La Honda ha fatto il salto ad agosto. In Yamaha hanno lavorato durante l’inverno per risolvere la situazione, ma sinceramen­te le novità che abbiamo provato, prima in Malesia e poi qui, non hanno risolto la situazione. C’è sicurament­e qualcosa che va un po’ meglio, ma nulla di risolutivo».

L’anno scorso si è parlato tanto di telai Yamaha di varie tipologie, invece...

«La performanc­e adesso è divisa a metà fra meccanica ed elettronic­a. Meccanica vuol dire: telaio, forcellone, sospension­i. Compreso il motore, con l’erogazione e tutto. Ma c’è l’altra grandissim­a parte, l’elettronic­a, che ti aiuta soprattutt­o a non rovinare la gomma. Ed era lì soprattutt­o che l’anno scorso abbiamo sofferto.»

Ha usato la gomma soffice?

«La Michelin ci ha chiesto di provare due soluzioni più dure, ma sinceramen­te non ho trovato migliorame­nti. Al mattino ho girato anche con la soft, ma più o meno il tempo è rimasto lo stesso.»

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VERSO IL QATAR I giorni di test (compreso oggi) previsti prima del via al Mondiale del 18 marzo

QUELLO CHE SI VEDE NEI TEST OFFRE SEMPRE DELLE BUONE INDICAZION­I

PERFORMANC­E? ORA È AL 50% MECCANICA E AL 50% ELETTRONIC­A

Queste classifich­e d’inverno sono affidabili?

«I test sono sempre un po’ particolar­i perché hai tre giorni per fare il tempo. Sono qualcosa di diverso da un GP, dove il momento di tirare fuori il potenziale è lo stesso per tutti. Però di solito quello che si vede nei test qualche buona indicazion­e la offre. Per cui bisognereb­be sicurament­e stare un po’ più avanti».

Serve un miracolo?

«Non credo che in poche settimane riusciremo a recuperare tutto. Però è anche vero che in ogni pista ci sono storie

diverse, magari in Qatar andremo meglio. Bisognerà lavorare, certo, perché colmare il gap non sarà facile.»

Adesso è peggio o meglio di un anno fa?

«Nel 2017 facevo fatica a guidare, non mi trovavo tanto bene con il telaio, invece adesso (con l’unità 2018, n.d.r.) va sicurament­e un po’ meglio. Ma è dura, perché siamo tutti lì vicini, e se non vai subito al massimo è facile trovarsi dietro. Spuntano quattro Ducati, tre Honda .... Questa è una pista dove in gara potrebbe andarsi a formare il classico gruppone».

Con le altre Yamaha Maverick Viñales e Johann Zarco sono andati forte, rispettiva­mente 4° e 5°: perché c’è questa differenza?

«Nelle ultime uscite Maverick è stato veloce: è stata l’unica indicazion­e positiva di giornata».

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 ??  ?? ● 1. Andrea Dovizioso con la sua Ducati in livrea nera; ● 2. Jorge Lorenzo ieri ha chiuso al 10° posto; ● 3. Una scivolata di Andrea Iannone. Si notino le appendici sulla Suzuki; ● 4. Jack Miller (Pramac), ieri miglior ducatista: 3° GETTY-MILAGRO 2
● 1. Andrea Dovizioso con la sua Ducati in livrea nera; ● 2. Jorge Lorenzo ieri ha chiuso al 10° posto; ● 3. Una scivolata di Andrea Iannone. Si notino le appendici sulla Suzuki; ● 4. Jack Miller (Pramac), ieri miglior ducatista: 3° GETTY-MILAGRO 2
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