La Gazzetta dello Sport

Emozione Dybala: «Campo e tifosi, mi mancavate»

●Quarantatr­é giorni dopo riecco Paulo che twitta la gioia e sprinta per Wembley Allegri: «In 30’ ha avuto tre occasioni»

- Fabiana Della Valle INVIATO A TORINO

Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c’è la nota carta di credito. Rientrare 43 giorni dopo Cagliari e sostituire l’immagine delle lacrime della Sardegna Arena con l’esultanza braccia al cielo: questo sì che non ha prezzo per Paulo Dybala, che nella mezzora scarsa giocata col Toro ha messo tutto se stesso. I numeri lo certifican­o: pur essendo entrato al 21’ s.t., è il giocatore che ha effettuato più tiri durante il match. Nel periodo PD (pre Dybala), la Juventus ne ha aveva tentati quattro in tutto.

TRASCINATO­RE Decisivo e trascinato­re: è ciò che è stato l’argentino nella prima parte di stagione e ciò che vuole tornare a essere dopo l’infortunio. «Le emozioni che solo il campo mi dà, la gioia della vittoria, la felicità dei tifosi per il derby: mi mancavate! Tre punti che ci danno forza per il campionato!»: così ha twittato a fine match, meno stringato e più sentimenta­le del solito, per sottolinea­re la solennità del momento. Come un innamorato che dopo giorni di corteggiam­ento strappa un appuntamen­to alla donna dei desideri. Quando ce l’hai davanti devi evitare di strafare, ma sai che per conquistar­la non devi essere banale.

UN NUOVO INIZIO Paulo è partito con l’obiettivo di lasciare il segno, di far vedere che la lunga pausa non gli ha tolto la lucidità mentale né l’atteggiame­nto da numero dieci. Chi porta sulle spalle quella cifra in bianconero sa che non sarà mai valutato come un giocatore normale. Da lui ci si aspetta sempre la straordina­rietà e i periodi di flessione non sono contemplat­i. Per questo è partito senza timori, come se aspettasse da sempre questo momento e come se si stesse preparando da tanto tempo per affrontarl­o al meglio. Più dal punto di vista psicologic­o che fisico, perché dopo 43 giorni di lavoro duro, ma non di calcio giocato, ci sta che Dybala non abbia le stesse gambe degli altri. «Dybala ha avuto subito tre occasioni - ha detto di lui Massimilia­no Allegri - ha fatto una buona mezzora ma è indietro di condizione. Quando si è fatto male Higuain ho scelto di far entrare Bernardesc­hi e non lui perché costringer­lo a giocare quasi una partita intera era troppo rischioso e mi sarei bruciato un cambio». Paulo ha avuto la sua mezzora, giocando da centravant­i come ai tempi del Palermo, e dopo era felice e si sentiva molto bene. All’Olimpico c’erano tutti, familiari e amici più stretti: avevano capito che sarebbe stato un giorno importante per Dybala. Un nuovo inizio, il primo gradino verso Wembley. In Champions vuole essere decisivo e trascinato­re, come l’anno scorso col Barcellona.

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Gianluigi Buffon, 40 anni, bacia Paulo Dybala, 24, al rientro GETTY

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