La Gazzetta dello Sport

Brivido Fourcade L’oro più sudato per superare il mito di Killy

●Il biathleta vince la mass start al fotofinish e conquista il 4° successo ai Giochi: ora è il francese più vincente

- Stefano Arcobelli INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

Al folle biathlon mancava un epilogo più incerto dello stesso fotofinish: la linea rossa del traguardo presa da due telecamere poste in alto per stabilire se a passare per primo con la punta della scarpa fosse stato il francese Martin Fourcade (tuffatosi un po’ scomposto e stizzito come se avesse perso) oppure il tedesco Simon Schempp, che all’occhio della tv sembrava l’avesse spuntata di un’unghia. Mai oro fu così sofferto, da brivido, al millimetro. E’ il quarto olimpico per il francese. E’ l’oro che ricorderà più di altri non solo perché ha sorpassato nel numero di titoli il leggendari­o Jean Claude Killy, , ma perché è riuscito a beffare con l’occhio tecnologic­o il tedesco, dopo 15 km con partenza in massa. Martin all’Olimpiade ha trionfato in 3 format su 4 individual­i: gli manca solo la sprint. E gli manca un oro per eguagliare Bjoerndale­n. Di medaglie olimpiche ne ha già 6: non ha ancora una gemma a squadre e ci proverà domani nella staffetta mista. Fourcade è uno che non è salito sul podio con i russi, considerat­i dopati: «Non posso stringere la mano a gente così». E quando non vince dice cose esagerate come dopo la 20 km di Boe: «Il biathlon è uno sport di m., ma lo adoro».

ANELLO Uno come Dominik Windisch non si esprimereb­be mai così: il bronzo olimpico tra una domenica e l’altra s’è vista stravolta la vita, sconvolto nella gestione emotiva dei giorni successivi alla medaglia. Tanto da sentire il bisogno di telefonare al mental coach Valentin: «Lui mi ha fatto una domanda speciale: “Sei contento?” E io “sì”. E lui: “Magari è questo l’errore, hai perso gli occhi della tigre”. Voleva spronarmi nel modo giusto. Ora sono pronto per le staffette, in questi giorni ero stanco di testa». Lo è ancora un po’ a leggere i troppi errori di ieri:«Ma non avessi sbagliato il primo tiro al secondo poligono...». Era infatti tra i primi e la gara è stata segnata. Windisch racconta, infine, come ha reagito la sua Julia all’idea dell’anello di compromess­o matrimonia­le da creare fondendo il metallo della medaglia: «Era spaventata e felice. Quando finirà la stagione le farò la richiesta ufficiale. Chiedere la mano si fa una volta nella vita e va fatta bene». Con l’anello della medaglia.

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L’arrivo in spaccata di Fourcade (a destra) su Schempp GETTY

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