LA STRADA DEL BEL GIOCO PORTA LONTANO
Il nuovo corso del Milan
La vittoria del Milan di Gattuso contro la Sampdoria è importante, ma quanto fa sperare di più è il bel gioco. Lo sperduto Milan dei primi mesi si sta confermando giorno dopo giorno una realtà che riempie di gioia il popolo rossonero, ora speranzoso di arrivare in Europa.
La vittoria del Milan di Gattuso sulla bella Sampdoria di Giampaolo è certamente importante per la classifica, ma quanto fa sperare di più è il bel gioco praticato contro i blucerchiati. Lo sperduto Milan dei primi mesi si sta confermando giorno dopo giorno una realtà che riempie di gioia il popolo rossonero, ora speranzoso di arrivare in Europa. Rino sa bene che i tifosi milanisti e la storia di questo glorioso club chiedono risultati attraverso l’impegno e il bel gioco.
«Ringhio» è il grande artefice di questo cambiamento inatteso: sembrava soltanto un traghettatore, cioè uno che dovesse «portare» una barca che faceva acqua da tutte le parti al termine del campionato. Gattuso con il suo entusiasmo, la sua passione e la sua generosità ha coinvolto e convinto tutti i giocatori e trasformato un gruppo in una squadra. La sua storia gli ha permesso di far capire loro l’orgoglio e il senso di appartenenza che bisogna avere all’interno di un club tra i più prestigiosi del mondo. Tutti hanno compreso quale onore e come è importante essere i «beni» di una società che è seconda soltanto al Real Madrid come Champions League conquistate. Solo in questo modo i giocatori possono conquistare una tifoseria fedele che sa apprezzare come poche l’impegno e le emozioni dei propri atleti. Il primo obiettivo è stato raggiunto.
Oggi i rossoneri sono diventati una squadra nello spirito e nel senso di appartenenza. D’altronde in un gruppo sinergico non possono mancare la modestia, l’etica del collettivo, l’etica del lavoro, il sacrificio, cioè correre e lottare anche per i compagni. La presenza di Rino Gattuso, uno degli eroi della grande storia milanista, e il suo amore per questo club hanno permesso un cambiamento non solo tecnico o tattico, ma anche psicologico e umano. Fatto il primo passo, Rino e i suoi ragazzi stanno lavorando sul secondo obiettivo: avere un gioco che li guidi e li illumini.
La partita di domenica con la Sampdoria ha mostrato evidenti miglioramenti di squadra e individuali: il collettivo migliora il singolo. La fase di non possesso ha messo in evidenza una squadra corta, compatta e organica, che copre ben il campo con collocamenti preventivi e con collaborazione da parte di tutti. Le marcature a scalare sono state effettuate nei tempi giusti, così come i raddoppi. Sul pressing, invece, ancora c’è da lavorare, alternando quello difensivo a quello offensivo e aumentandone la quantità.
La tensione è stata buona, così come la prova dei singoli: Donnarumma è in crescita e sta smaltendo gli stress estivi, cosi anche Bonucci, sono in gran forma Calabria e Romagnoli. Il centrocampo forse deve essere più stretto, di modo da offrire più collaborazione sotto la sapiente guida di Biglia. Bravi Suso e Calhanoglu, mentre deve rientrare maggiormente Cutrone per non staccarsi dalla squadra e così avere più soluzioni di gioco e migliorandone le connessioni. In fase di possesso, la squadra ha utilizzato molti cambi-gioco che hanno messo in difficoltà i centrocampisti blucerchiati, in ritardo per aiutare i propri terzini, le azioni erano fluide e veloci, con frequenti sovrapposizioni e movimenti senza palla. Lo stato di forma fisico generale è buono, così come la generosità di tutti. Ora bisogna continuare su questa strada anche con entusiasmo, volontà e intelligenza. Buon lavoro a tutti. Grande Rino.