MBAPPÉ E GIGIO CON I 98 MIGLIORI UNDER 20 MONDIALI
●L’attaccante: «Una grande squadra sa superare i momenti di difficoltà Abbiamo dato prova di maturità»
Il compleanno che aveva sognato. Poche ore prima di festeggiare i 28 anni, Ciro Immobile ha ritrovato il gol dopo 44 giorni. Non segnava dal 6 gennaio: 4 reti nel 5-2 sul campo della Spal. Al capocannoniere del campionato pesava tantissimo quel digiuno. La sua doppietta ha regolato il Verona e gli ha ridato il sorriso nella Lazio risalita sul treno per la Champions. Due reti per portarsi a quota 22 in questo campionato ed eguagliare il suo primato in A, che nel 2013-14 lo portò al titolo di capocannoniere col Torino. «Sono felice della doppietta e del ritorno alla vittoria: in questo periodo di astinenza sono rimasto tranquillo, devo ringraziare i miei compagni che mi hanno sempre assistito. E sono contento soprattutto per la squadra, aspettavamo questa vittoria per tornare quelli di prima. Ci siamo messi a lavorare con la testa e con il cuore e sul campo si è visto. I momenti negativi capitano a tutti e una grande squadra deve dimostrare di saperli superare: col Verona la Lazio ha dato una grande prova di maturità».
NEL SEGNO DEL 28 Con la doppietta ai gialloblù (ora sono quelli che hanno subito più gol da lui: ben 8) il suo bottino nella stagione biancoceleste è salito a 28. Perché comprende anche le 2 reti in Supercoppa, le 2 in Europa League e altre 2 in Coppa Italia. Quel 28 che oggi dominerà sulla sua torta di compleanno. «I due gol come regalo anticipato? Ci volevano proprio. Per il mio compleanno starò in famiglia visto che dopo due giorni dovremo giocare nuovamente». Giovedì c’è il ritorno dei sedicesimi di Europa League. «Credo tanto nella rimonta con la Steaua. La squadra finora era bloccata mentalmente dalle sconfitte, giovedì bisognerà scendere in campo con la giusta calma e senza la frenesia di sbloccarla subito». Immobile guarda la classifica e accarezza la Lazio d’alta quota. «Spero che queste sconfitte passate siano servite per maturare ulteriormente. La lotta Champions è serrata fino alla fine, Roma e Inter sono grandi squadre».