La Gazzetta dello Sport

Aru e il Giro «Ho detto sì con la testa e con il cuore»

●Domani all’Abu Dhabi Tour l’esordio con la UAE-Emirates: «Sono gasato, non vedo l’ora»

- Ciro Scognamigl­io

Il sardo domani fa l’esordio stagionale all’Abu Dhabi Tour: «Sono gasato, non vedo l’ora»

«Testa o cuore, Fabio?». «Testa e cuore. Assieme». Adesso che alla scelta di partecipar­e al prossimo Giro d’Italia è stata aggiunta l’ufficialit­à — l’unica cosa che mancava — Fabio Aru può entrare nei dettagli del ritorno alla corsa Gazzetta dopo tre anni — missione assalto alla maglia rosa di Roma dopo il terzo posto del 2014 e il secondo del 2015 — e non solo. L’occasione è perfetta: l’Abu Dhabi Tour che comincia domani è la corsa ‘di casa’ per la Uae-Emirates, la squadra che dopo le cinque stagioni complete all’Astana lo ha coinvolto in un affascinan­te progetto triennale. Per il ventisette­nne sardo, poi, è il debutto 2018 con i nuovi colori. E il quartier generale della Emirates è l’osservator­io privilegia­to per lanciare lo sguardo a tutto ciò che sarà. Aru, perché dice che la scelta del Giro d’Italia è stata fatta con la testa e con il cuore? «Con il cuore perché è la mia gara dei sogni da quando ero un giovane, e perché ho voglia di tornare a farmi vedere di più dai tifosi sulle strade italiane. Con la testa perché il percorso 2018 mi piace molto. Ci sono tante salite a cui sono legato, che ho trovato al Giro dilettanti oppure da profession­ista. Penso a Cervinia, al Colle delle Finestre». Si può dire che c’è un conto aperto dopo la forzata rinuncia per infortunio all’ultima edizione, che partiva dalla sua Sardegna? «Sono poche le persone che sanno davvero quanto ho sofferto per non avere potuto partecipar­e. Continua a bruciarmi. È una ferita ancora aperta ed è arrivato il momento di chiuderla». Domani comincia la sesta stagione da profession­ista. La prima gara dell’anno è sempre un momento particolar­mente emozionant­e oppure è routine? «Emozionant­e no, fa parte del mestiere. Però posso dire che sono motivatiss­imo, gasato, galvanizza­to. L’Abu Dhabi Tour, poi, è importante per i nostri sponsor e schieriamo una squadra molto forte (con Ulissi, ci sono il vincitore 2017 Rui Costa e Kristoff, ndr). Comincia ufficialme­nte una nuova avventura per me e speriamo

«LA RINUNCIA DI UN ANNO FA MI È COSTATA MOLTO E BRUCIA ANCORA»

FABIO ARU SUL FORFAIT AL GIRO 2017 «SANREMO E LIEGI PORTE APERTE. NO AL TOUR, VUELTA SÌ PER IL MONDIALE»

FABIO ARU SUI GRANDI OBIETTIVI

di fare bene da subito». Dumoulin a parte, tutti gli altri big per le grandi corse a tappe hanno già debuttato. Le è costato attendere? «Avevo voglia di cominciare, sì. Mi sono allenato tanto, le gare le ho seguite in tv. Mi ha colpito Valverde, che è tornato dopo l’infortunio subito fortissimo. Ma la scelta di iniziare un po’ più tardi è stata fatta d’intesa con la squadra, consapevol­mente. Quest’anno a fine stagione c’è l’obiettivo Mondiale, un’occasione che capita raramente, e allora è stato giusto aspettare un po’ per dare il via». Ha definito il programma di corse della primavera? «Dopo l’Abu Dhabi Tour, a marzo sarò alla Tirreno-Adriatico e alla Volta Catalunya». Niente Milano-Sanremo, quindi? «Si corre sabato 17 marzo e la Volta Catalunya parte due giorni dopo. Un po’ difficile… ma lascio la porta aperta, è bello

che ci possa essere qualche sorpresa». Ad aprile, invece?

«Farò un altro ritiro in altura, molto probabilme­nte sul Teide (a Tenerife, ndr). Poi sarò al Tour of the Alps. Come la Tirreno-Adriatico, è una di quelle gare che nel recente passato ho dovuto saltare o abbandonar­e. Sono stati momenti duri, che mi hanno fatto toccare il fondo. Un motivo in più per cercare di lasciare il segno”. Alla Liegi-Bastogne-Liegi parteciper­à? «Anche qui lascio la porta più che aperta, si può prendere l’aereo il venerdì sera dopo il Tour of the Alps per andare in Belgio».

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 ??  ?? La UAE-Emirates in gara all’Abu Dhabi Tour: da sinistra Rui Costa, Roberto Ferrari, Diego Ulissi, Sven Erik Bystrom, Alexander Kristoff, Manuele Mori e Fabio Aru davanti al quartier generale di Emirates
La UAE-Emirates in gara all’Abu Dhabi Tour: da sinistra Rui Costa, Roberto Ferrari, Diego Ulissi, Sven Erik Bystrom, Alexander Kristoff, Manuele Mori e Fabio Aru davanti al quartier generale di Emirates

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