La Gazzetta dello Sport

Rugani, Asamoah e Sturaro: riserve da derby

● Con tanti big out o acciaccati, Allegri s’affida alle seconde scelte, che conquistan­o con grinta e applicazio­ne

- Fabiana Della Valle

Senza gli Higuaines, nella Juventus brillano i peones. Al derby timbrato da Alex Sandro (secondo gol del brasiliano al Toro in questa stagione) Madama è arrivata senza un numero indecifrat­o di big, ma i sostituti scelti da Massimilia­no Allegri conoscevan­o bene il copione e non hanno sbagliato neppure una battuta. Senza Matuidi, ancora fermo per il problema muscolare ai flessori della gamba sinistra (da domani tornerà in gruppo), in mezzo Stefano Sturaro ha fatto il suo come mezzala di copertura, contrastan­do e pressando senza pause, fino al lancio della casacca ai tifosi bianconeri a fine partita. Con Benatia in panchina (acciaccato e stanco: non saltava un’intera gara da Juventus-Torino di Coppa Italia del 3 gennaio) Daniele Rugani ha preso in consegna Belotti impedendog­li ogni smarcament­o pericoloso; con Alex Sandro promosso esterno offensivo (colpa della febbre di Mandzukic), Kwadwo Asamoah si è rimesso a correre e a fare il controllor­e sulla corsia di sinistra. Quando i big mancano, i gregari escono dalle quinte e recitano da primi attori. Pochi orpelli e tanta consistenz­a, ciò che serviva in un pomeriggio più da sciabola che da fioretto. Insieme i tre hanno giocato 35 gare da titolare, 4 in più di quelne. le di Higuain.

RISERVE PREZIOSE «Contava poco la tattica, solo chi andava di più e chi aveva più spirito», è la sintesi di Sturaro, una carriera da mediano con più critiche che presenze in questa stagio- Uno che non alza il tasso tecnico ma si esalta in mezzo alle battaglie, dando il meglio di sé. Allegri gli ha chiesto di metterci fisicità e carattere, lui ha risposo «Signor sì». Dal Toro al Toro: Rugani è tornato titolare più di un mese dopo (ultima il 3 gennaio). Senso della posizione e lettura delle situazioni: l’Oscar va al movimento difensivo con cui ha gestito l’uno contro due (Obi e Belotti) sull’infido contropied­e del primo tempo. Asamoah è stato il fedele Sancho Panza di Alex Sandro in versione attaccante. Gran lavoro di contenimen­to su Iago Falque, uno dei più vispi tra i granata, e una pericolosa scorriband­a neutralizz­ata all’ultimo instante da De Silvestri. Per il derby può bastare, poi l’Europa è un’altra cosa: a Londra serviranno gli Higuaines ben più dei peones, ma intanto la Juventus grazie ai gregari può continuare a inseguire il Napoli e il settimo scudetto.

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Daniele Rugani, 23, Kwadwo Asamoah, 29, Stefano Sturaro, 24 GETTY
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