Un Obi mai visto Tampona, corre e ha imparato anche a segnare
●Con Mazzarri è titolare fisso E lui lo ripaga con un gioco sempre più totale
Da quando Mazzarri gli ha tolto le briglie lasciandolo libero di puntare l’area avversaria, Joel Obi ha dimostrato con i fatti di poter diventare un tassello fondamentale del nuovo assetto tattico granata. Anche per quella dote che non sapeva di avere quando si avvicina alla porta avversaria: in questo campionato, infatti, ha già segnato quattro gol (più uno in Coppa Italia), ossia il doppio di quanto realizzato in Serie A nel corso di tutta la sua carriera. Un bottino utile per la squadra e ancor più prezioso per il centrocampista nigeriano che da quando ha accantonato i più svariati problemi fisici che lo avevano condizionato per mesi, vede rosa davanti a sé. Domenica, proprio dal suo piede è nata l’opportunità più ghiotta per far male alla Juve: quel pallone rubato a Chiellini a centrocampo e quel contropiede due contro uno dopo neanche otto minuti di gioco è diventato l’incubo dei tifosi. Perché Obi non ha creduto fino in fondo nelle proprie potenzialità balistiche e, sul più bello, ha preferito affidarsi a Belotti che però ha controllato male sprecando l’occasione migliore della partita. «Obi poteva avanzare con il destro», dice Walter Mazzarri, che lo pungola ad essere più sfrontato e a provarci ancora. Perché di fiducia nei suoi confronti ha sempre dimostrato di averne tanta. Lo dicono i numeri: sei partite della nuova gestione e altrettante maglie da titolare, ripagate da due gol (contro Sassuolo e Benevento) e da prestazioni sostanziose, fatte di carica agonistica e atletismo, ma anche di raziocinio ed equilibrio tattico. Contro il Bologna, al debutto di Mazzarri, Obi è forse stato favorito anche dall’essere già stato allenato dal tecnico, che aveva conosciuto ai tempi dell’Inter e dal fatto di sapere bene quali fossero le nuove esigenze tattiche. Una settimana dopo l’altra, però, il nigeriano di Lagos il posto se lo è conquistato sul campo, e senza mai lasciarsi snaturare dalla vena realizzativa appena scoperta.
MIX DI RENDIMENTO Perché accanto alla capacità di andare in gol, l’ex interista garantisce alla squadra un bel mix di rendimento fra le due fasi, da una parte «una vita da mediano» e dall’altra gli sprazzi sempre più frequenti da mezzala che sa anche costruire il gioco e puntare l’area avversaria. Eccola, la qualità che il tecnico granata preferisce in lui: quella versatilità che gli permette di mettere la museruola all’avversario di turno, di chiudere gli spazi ma anche di rendersi utile nell’alzare il pressing e nel ripartire. Per cercare il gol.
4
I SUOI GOL i gol di Obi in 17 gare di A quest’anno, contro i 2 segnati nei precedenti 7 campionati