Effetto derby da neutralizzare per l’Europa
●Dopo il k.o. all’andata i granata sotto choc fecero 5 punti in 5 giornate. Nelle prossime 5 ne servono almeno 10
Mazzarri non ha alcuna intenzione di fare tabelle e stilare programmi a lunga scadenza; la sua mentalità lo porta ad avere nel mirino, fin da domenica sera, soltanto la prossima rivale, il Verona. Eppure, in casa granata, è già tempo di far tabelle. Al traguardo finale mancano ancora 13 partite che mettono a disposizione un totale di 39 punti, il che vuol dire che la possibilità di centrare un piazzamento in Europa League è ancora assolutamente alla portata. Un momento chiave per prendere il ritmo giusto e per accorciare la classifica sarà però rappresentato dalle prossime cinque partite: dopo il Verona, infatti, il Toro giocherà in casa contro il Crotone, e poi farà visita alla Roma venerdì 9, quando i giallorossi non potranno non avere nella testa anche il ritorno degli ottavi di Champions contro lo Shakthar. A quel punto, i granata ospiteranno la Fiorentina e giocheranno in trasferta a Cagliari. Tradotto, significa affrontare cinque partite con l’obiettivo di portare a casa dieci punti, un risultato realizzabile da una squadra che nelle cinque gare prima del derby ne aveva messi in cascina addirittura undici.
VIA LA DELUSIONE A patto, però, di superare la delusione del k.o. contro la Juve. Da subito, già da oggi pomeriggio, quando la squadra tornerà ad allenarsi al Filadelfia (porte aperte ai tifosi dalle 15,15). Perché adesso è venuto il momento di cambiare marcia rispetto a quanto fece nel girone di andata la squadra di Mihajlovic: allora, i granata, seguirono fino alla stracittadina lo stesso percorso della squadra di Mazzarri, undici punti in sei partite, ma poi pagarono a caro prezzo lo choc da derby raggranellando la miseria di due punti nelle successive quattro gare. «Vietato deprimersi, vietato lasciarsi abbattere – predica Mazzarri -. Torniamo a lavorare pensando soltanto che ci aspettano altre partite difficili e che nel girone di ritorno i punti pesano ancor più che nell’andata». Perché l’Europa League chiama, ma non aspetta.