Spolli & company Il muro low cost firmato Ballardini
Il muro è nato all’improvviso, nei primi giorni di lavoro di Davide Ballardini. Ben presto è diventato una barriera invalicabile, un rimedio contro la depressione, un’arma per evitare la lotta salvezza. Dal 19 novembre, quando esordì a Crotone, la nuova difesa del Genoa ha fatto miracoli. Non che con Juric fosse una banda del buco, ma in 12 partite Perin aveva preso 19 reti, undicesimo reparto in A. Da allora tutto è cambiato: 13 sfide e 6 gol incassati, meglio solo la Juve, con 4. Persino il Napoli, con 7, deve inchinarsi al muro rossoblù. Ora la difesa genoana è la quinta del campionato. Una base di partenza solidissima per guardare lontano.
LA MOSSA La prima mossa di Ballardini è stato l’inserimento di Spolli tra Izzo e Zukanovic. Un trio confermato per 7 giornate. Poi i problemi fisici di Izzo e le squalifiche di Spolli e Zukanovic hanno imposto cambiamenti. Nella rotazione sono entrati Rossettini e Biraschi, ma il muro non ha mostrato crepe. Sei uomini, con Perin, che hanno cambiato la stagione del Genoa e rilanciato la carriera di Ballardini.
CHE COLPI E pensare che il costo del trio titolare ammonta appena a 400 mila euro, i soldi sborsati da Preziosi per l’acquisto di Izzo dall’Avellino. Zukanovic è arrivato in prestito dalla Roma, con obbligo di riscatto a 1,2 milioni. Spolli, la pedina decisiva, addirittura a costo zero, visto che si era svincolato dal Chievo. I suoi due infortuni, il primo nella preparazione, il secondo all’esordio nella sfida di andata contro la Lazio, probabilmente hanno affossato Juric. Il suo contributo, dal punto di vista dell’esperienza, del carisma e della forza nel gioco aereo, si è rivelato irrinunciabile, anche se il Genoa, senza di lui, ha comunque vinto con la Lazio. Ma ormai il muro ha la forza della consapevolezza, chiunque lo componga.