La Gazzetta dello Sport

Donne di ghiaccio

Fontana ci riprova con la staffetta Valtellina Express a caccia del podio

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Andrea Buongiovan­ni INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

Il Valtellina Express è sul binario di partenza: si metterà in moto alle 12.30 italiane, le 20.30 locali. È composto da quatto vagoni, uno dei quali, nella sua storia, ha seguito percorsi diversi dagli altri. La destinazio­ne? Il podio olimpico. Quello della staffetta femminile dello short track. È già stato raggiunto a Torino 2006 e a Sochi 2014, con la conquista di due meraviglio­se medaglie di bronzo. Il Valtellina Express è composto dalla 27enne Arianna Fontana – una sorta di locomotiva – da Polaggia di Berbenno, dalla coetanea Lucia Peretti, da Bormio, dalla 25enne Martina Valcepina, da Cepina (Valdisotto) e da, sorta di infiltrata, geografica­mente parlando, Cecilia Maffei, 33enne trentina di Pinzolo, una che in Valtellina ha fatto comunque a lungo base di allenament­o e che, al pari di Arianna, c’è sin dai tempi di Torino, sebbene, come a Sochi, nel ruolo di riserva. LE AVVERSARIE Il quartetto azzurro coordinato dal c.t. Kenan Gouadec è chiamato a un’impresa: quelli avversari sono ben più di Frecciaros­sa. Cina e Sud Corea, tra Giochi e Mondiali, hanno vinto 24 degli ultimi 25 titoli (13 a 11). E il Canada, da quando la disciplina è a cinque cerchi (da Albertvill­e 1992, cioè da sette edizioni) è sempre andato a medaglia. Lo dicono i risultati del passato e del presente: l’Italia, al cospetto di tali rivali, vale il quarto posto. Ma è short track, che diamine: e su quell’anello può sempre succedere di tutto. Come nella finale italiana di dodici anni fa e in quella russa di quattro stagioni orsono. Quando Fontana e compagne tagliarono il traguardo per quarte, ma in entrambi i casi, grazie alla squalifica della Cina, furono promesse terze. Arianna, al Palavela, affiancata dalla torinese Marta Capurso e dalle cugine valtelline­si Katia e Mara Zini, a 15 anni e 10 mesi, divenne la più giovane azzurra medagliata olimpica invernale (primato imbattuto). A Sochi, rispetto a oggi, al posto della Maffei c’era Elena Viviani, altra valtelline­se, reduce da stagioni difficili.

Serviranno la Fontana (poi olimpionic­a) e la Valcepina ammirate dieci giorni fa in semifinale. Ci sarà bisogno di una Peretti e di una Maffei ancor più efficaci. Ci vorrà un crono presumibil­mente inferiore al 6’05”918, record italiano, ottenuto nell’occasione. La speranza (non va nascosto), pur puntando sulle proprie forze, è che tra le altre la battaglia possa essere così accesa che, spingendo tutte al limite, ci scappi una scivolone o una scorrettez­za da squalifica. La Sud Corea campione uscente, oltre che sul tifo di un’Ice Arena che si preannunci­a come sempre esaurita, conterà su Shim Sukhee e Kim Alang, già in quartetto a Sochi. In avviciname­nto alla finale, i primi turni dei 500 maschili (col ritorno di Yuri Confortola dopo il bel 7° posto nei 1000) e dei 1000 femminili con, oltre alla Fontana, l’italocanad­ese Cyntia Mascitto, preferita alla Valcepina «per lasciarle preparare la staffetta al meglio» spiega Gouadec. C’è un’impresa da compiere.

●Con Arianna ci sono Peretti, Valcepina e Maffei Italia bronzo nel 2014, favorite Cina e Sud Corea

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LAPRESSE Arianna Fontana, 27 anni, durante la finale olimpica sui 500 metri in cui ha conquistat­o l’oro

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