La Gazzetta dello Sport

Honda già al top Ducati dai due volti Rossi preoccupat­o

●La RC213V vola persino con Nakagami. Bene Dovi Lorenzo confuso. Valentino nei guai con l’elettronic­a

- Paolo Gozzi BURIRAM (THAILANDIA) 4. 2.

Mancano solo tre giornate di test al via della grande sfida MotoGP, il 18 marzo a Losail, in Qatar. Per i sei costruttor­i comincia a essere tempo di bilanci, anche se chi è rimasto indietro spera che l’ultima prova, 1-3 marzo sempre nel deserto, possano rappresent­are la svolta. I collaudi di Buriram, in Thailandia, novità del 2018, hanno lasciato più dubbi che certezze. Non poteva essere diversamen­te: alle squadre mancavano riferiment­i e si è girato con gomme e condizioni climatiche diverse rispetto a quelle di ottobre. Inoltre la pista, piatta ma spettacola­re, è meno facile di quanto sembrasse.

HONDA

È campione in carica e ha l’asso Marc Marquez. Ma non dorme sugli allori, anzi è la più attiva e, al momento, anche la più veloce. Rispetto al 2017 è cambiato radicalmen­te il motore e le novità piovono a getto continuo: gli ufficiali hanno sperimenta­to con successo un nuovo forcellone in carbonio, materiale che da anni nessuno utilizzava più per l’eccessiva rigidezza. La RC213V ora non vola più solo con Marquez, ma anche con Dani Pedrosa, primatista dei test, il satellite Cal Crutchlow (davanti il primo giorno) e perfino col deb Takaaki Nakagami, pupillo HRC. Tenetelo d’occhio...

DUCATI

Andrea Dovizioso assicura di aver guidato la Ducati migliore di sempre. Il forlivese ha promosso a pieni voti il nuovo telaio, bocciato da Jorge Lorenzo che si è impantanat­o in mille prove senza successo, finendo per risalire sulla GP17 lasciata in un angolo del box da Danilo Petrucci. Il terzo giorno lo spagnolo ha beccato 1”8, distacco irreale per un 5 volte iridato. Molto buona la crescita di Petrucci, stupisce invece, per l’ottimo adattament­o, Jack Miller.

YAMAHA

I due ufficiali Valentino Rossi e Maverick Viñales non hanno trovato pace nell’arco del weekend, non lesinando giudizi molto severi sulla competitiv­ità della M1 e sul lavoro svolto dagli ingegneri in Giappone. Il nodo è l’elettronic­a: Honda e Ducati sembrano più avanti, e la soluzione non sarà facile da trovare. Nel frattempo però Johann Zarco va fortissimo (2° tempo) con la moto 2016 e il motore evoluzione. «Che lui ● L’iridato Marc Marquez, 25 anni, nei test in Thailandia ha fissato il 3O tempo finale; Andrea Dovizioso, 7o tempo ma soddisfatt­o della sua GP18; ● Valentino Rossi impenna con la Yamaha che pare in ritardo con ll’elettronic­a; ● Aleix Espargaro: l’Aprilia ha convinto meno che a Sepang GETTY MILAGRO sia andato forte è stata l’unica buona notizia», ha scherzato Rossi. Che si aspetta una svolta in Qatar, nei test e poi in gara.

SUZUKI

Luci e ombre anche nel team diretto da Davide Brivio. Alex Rins, alla seconda stagione in MotoGP, continua ad andare fortissimo, Andrea Iannone

stenta, lamentando problemi di fiducia all’anteriore, specie con le gomme soffici. Quello che conta, in prospettiv­a, è che la GSX-RR abbia risolto i problemi, specie di motore, emersi nel 2017. I vantaggi regolament­are — 9 propulsori con sviluppo libero, invece di 7 bloccati, e libertà di test — potrebbero fare della Suzuki la

mina vagante del campionato.

APRILIA

La RS-GP stava crescendo bene ma qui ha fatto un deciso passo indietro. «È stato il peggior test da quando sono in Aprilia», ha lamentato Aleix Espargaro. Il nuovo motore sarà pronto solo per l’inizio del campionato.

KTM

Situazione simile a quella Aprilia, Buriram è stata una brusca frenata rispetto ai progressi evidenziat­i nelle ultime uscite. L’assenza per infortunio dello spagnolo Pol Espargaro ha pesato. Anche gli austriaci si augurano che sia stata solo questione di pista ostica.

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