Ciclo ad Abu Dhabi Ecco Dumoulin: «Amo il Giro»
●Ad Abu Dhabi debutta l’olandese che mira al bis in rosa: «Se corro in un Paese che mi piace, è più facile vincere. E ho più chance che al Tour»
Nella foto: Tom Dumoulin, 27 anni
L’unica squadra World Tour che quest’anno ancora non ha vinto è la stessa che la scorsa stagione si guadagnò il titolo di team rivelazione. «L’Abu Dhabi Tour è una buona occasione per cominciare. Speriamo. Siamo qui per questo, c’è Kelderman al mio fianco, siamo pronti», spiega Tom Dumoulin, capitano della Sunweb. Il 27enne olandese ha lo stesso largo sorriso che ha illuminato l’ultimo Giro d’Italia e, nel frattempo, alla maglia rosa ha aggiunto quella iridata della cronometro: la sfoggerà qui, nella prova di sabato, per la prima volta («L’ho vista due giorni fa, è bellissima»). Tom il bello, al debutto stagionale, è una delle (tante) stelle della quarta edizione della gara dell’Abu Dhabi Sports Council, categoria World Tour. E a margine della presentazione di ieri, si è raccontato tra passato, presente e futuro.
Dumoulin, tra i due grandi successi ottenuti nel 2017 qual è stato il più emozionante?
«Il Giro. La maglia iridata però ha di bello che a volte puoi indossarla, quella rosa no. Devo dire che mi manca!».
Ha trovato un posto d’onore in casa per i cimeli?
«Ho appeso a una parete la bici tutta rosa, ma per le maglie devo ancora scegliere».
L’anno scorso all’Abu Dhabi Tour fu terzo, quest’anno tutti dicono che con la crono è il favorito. Conferma?
«Di sicuro è meglio per me, ma essendo la prima gara la condizione è un punto di domanda. Ho lavorato bene, però spesso al freddo. Il caldo di qui mi piace».
Nel 2018, ha scelto di difendere il titolo al Giro d’Italia invece di puntare dritto sul Tour. Perché?
«Buona domanda. Anzitutto, penso che le mie possibilità di vincere al Giro siano superiori. E poi perché… amo tantissimo l’Italia. Se corro in un Paese che mi piace, è più facile andare forte».
Ha scoperto altri luoghi italiani che non conosceva?
«L’anno scorso ho visto Palermo e dintorni. Bellissimo. Probabile che ci torni in vacanza».
La partecipazione nel 2018 al Tour è esclusa?
«No. È una possibilità, ma la valuterò solo una-due settimane dopo il Giro. Se fossi ‘finito’, soprattutto mentalmente, niente Tour. Sennò potrei andarci». Curiosità: la preparazione in altura per il Giro la farà a Sierra Nevada e non a Tenerife perché al Teide… non c’era più posto in hotel.
Nel 2017 la Sunweb è stata la squadra rivelazione. C’è un segreto, oppure una motivazione particolare?
«Da tempo stavamo lavorando bene, però non arrivavano risultati di primissimo livello. Anche nella prima parte della scorsa stagione, se ci pensate. Poi sono riuscito a vincere il Giro e qualcosa è cambiato».
FARÒ IL TOUR SOLO SE DOPO IL GIRO NON SARÒ FINITO MENTALMENTE
FROOME? È BRUTTO PER IL CICLISMO CHE NON ABBIANO ANCORA DECISO
TOM DUMOULIN 27 ANNI, RE DEL GIRO 2017
Che cosa?
«I miei compagni si sono allenati a lungo con me. Sanno che non sono superman, ma un ragazzo normale che fa una grande fatica per allenarsi. Hanno visto che ho vinto e hanno cominciato a pensare di poterci riuscire anche loro».
In inverno è stato due giorni in ospedale per cercare di capire i motivi dei problemi intestinali che ebbe al Giro durante la tappa del doppio Stelvio. Che cosa è venuto fuori?
«Di test ne ho fatti tanti, anche sulle intolleranze. Ma non è uscito nulla di particolare. Ho cambiato un po’ la dieta e mi sembra funzioni. Sono curioso di vedere la reazione in corsa».
Chiudiamo con il caso-Froome. Chris è tornato a correre nonostante il caso salbutamolo sia aperto. Che cosa ne pensa? Il gruppo si è spaccato…
«No, niente spaccatura. Sostanzialmente tutti pensiamo la stessa cosa. Cioè che è davvero molto, molto negativo per il ciclismo che non si sia ancora arrivati a una decisione. In favore o contro Chris… non lo so questo, l’importante è che sia giusta. Neppure il pubblico capisce bene che succede. Serve una soluzione veloce. Lo scenario peggiore possibile sarebbe che Chris parta al Giro senza che si sappia niente, lo stesso per il Tour… e poi magari potrebbe arrivare una sanzione».
Nel frattempo, avrebbe dovuto evitare di gareggiare?
«Mmhh. Non sta a me dirlo. Ha il permesso di farlo e ha scelto così. Avrebbe anche potuto decidere diversa, ma stava a lui. Dunque, è ok».