La Gazzetta dello Sport

De Vrij-Lazio, commission­i fatali L’Inter ora spinge

●In fase di rinnovo, accordo mancato sulla parcella per gli agenti. Il difensore: «Fa male andare via così»

- Stefano Cieri

29 le presenze di De Vrij in questa stagione: 24 in campionato, 2 in Europa League, 2 in Coppa Italia e una in Supercoppa italiana

4 i gol realizzati nel campionato in corso. Il difensore centrale olandese è andato a segno contro Napoli (due volte), Sassuolo e Fiorentina

LO SCENARIO «Qui mi sento a casa ma bisogna andare oltre per centrare i propri obiettivi»

In corsa pure Zenit, Barça e Chelsea, ma le piste estere hanno troppe incognite

ADoina il «miracolo» non è riuscito. No, non quello di portarlo sull’altare. Per quello c’è tempo, semmai. Tra l’altro sono entrambi giovanissi­mi. No, il «miracolo» che a Doina, fidanzata di origine romena, ma romana di adozione, di Stefan De Vrij, non è riuscito è quello di convincere il difensore olandese a restare nella città eterna e quindi nella Lazio. Non era certo l’unico motivo che aveva quasi convinto il giocatore a prolungare la sua permanenza in biancocele­ste, ma un peso importante l’avrebbe avuto. Per lo stesso motivo, ora, Doina diventa «alleata» dell’Inter che, peraltro, è già in netto vantaggio sulle altre pretendent­i per assicurasi i servigi di colui che è stato il miglior difensore dell’ultimo Mondiale. L’ADDIO E I RETROSCENA Sono molto innamorati i due ragazzi. Come certifica la foto postata da De Vrij su Instagram il giorno di San Valentino. Loro due abbracciat­i che si guardano, teneri, negli occhi. Sullo sfondo il panorama mozzafiato della Capitale vista dal Gianicolo. E in basso, sul muretto su cui sono appoggiati, l’epigrafe contenente il testo della Repubblica romana del 1848. Ebbe vita breve, quella Repubblica. Come la promessa di De Vrij di legarsi ancora alla Lazio. Sembrava fatta a gennaio, poi qualcosa è cambiato. Le commission­i-monstre chieste dai suoi agenti, pare, siano state il casus belli (5 milioni, il 20 per cento della clausola rescissori­a fissata a 25 milioni). Ma forse, a far vacillare il giocatore, è stata anche la possibilit­à di guadagnare una cifra molto superiore ai 2,5 milioni, bonus compresi, offerti dalla Lazio. E così dopo lo «scoop» del d.s Tare, il primo a dare la notizia del rinnovo saltato nel pre-gara del match col Verona, ecco arrivare — ieri — la conferma del giocatore. Sempre su Instagram. «(...)Purtroppo per diversi motivi non siamo riusciti a trovare un accordo soddisface­nte per entrambe le parti. Capisco molto bene la delusione dei laziali e mi fa male andare via in questo modo. Anche se qui sono felicissim­o e mi sento a casa, a volte bisogna uscire dalla propria comfort zone per poter raggiunger­e gli obiettivi desiderati. Sarò per sempre grato alla Lazio e ai tifosi (...)».

TUTTO CASA E CAMPO Parole di circostanz­a? Non proprio. Perché lui nella Capitale si è trovato davvero bene. E la Roma laziale lo ha subito adottato. Per quella faccia da impunito, per quel suo modo scanzonato, ma serissimo, di affron- tare la vita e il lavoro. Profession­ista esemplare, innanzitut­to. Mai un ritardo a un allenament­o, mai una parola fuori posto. Eh sì che i momenti di tensione non sono mancati. Specie nel corso del suo annus horribilis, quel 2015-16 in cui si fece male in nazionale a un ginocchio e solo dopo un paio di mesi si convinse ad andare sotto i ferri. Mentre il club spingeva per farla subito, quell’operazione. Ma nessun attrito, come tra persone che si rispettano. Del resto, lo stesso

era accaduto l’anno prima. De Vrij bloccato dalla Lazio prima del Mondiale, poi la sua esplosione in Brasile con pretendent­i che spuntano fuori all’improvviso con valigie piene di soldi. Ma lui non cambia idea: aveva dato la parola al club romano. «Sono qui perché il campionato italiano è il migliore al mondo per far crescere un difensore», disse al suo arrivo. Cinque anni dopo la missione è stata pienamente realizzata.

IL FUTURO Gli mancherann­o gli scorci unici di Roma, le passeggiat­e alla Fontana di Trevi o al Colosseo, dove spesso si è fatto immortalar­e. Gli mancherà soprattutt­o la pasta all’amatrician­a, per cui va pazzo. O forse no, perché anche a Milano la fanno buonissima. Sarà quasi certamente un giocatore dell’Inter. Il club nerazzurro è davanti a tutti grazie all’offerta di 4,2 milioni più bonus per 5 anni. L’unico rischio può essere la mancata qualificaz­ione in Champions. Ma a Milano sarebbe sicurament­e titolare. Cosa che non gli possono garantire gli altri club a lui interessat­i. Come il Barcellona, la cui presenza in Champions non è in discussion­e, ma dove troverebbe la concorrenz­a di Sanchez Mina e Umtiti. C’è anche lo Zenit, che pare aver messo sul piatto 6 milioni l’anno. Ma Roberto Mancini, sponsor dell’operazione, potrebbe lasciare a fine stagione. E il Chelsea. Ma anche qui pesa l’incognita sulla permanenza di Antonio Conte. Alla fine sarà Milano. Per la gioia pure di Doina.

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Stefan de Vrij è nato il 5 febbraio 1992: 33 presenze e 3 gol con la nazionale olandese ANSA

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