«Io contro Mourinho? Ci vorrà pazzia»
●Montella sfida il maestro: «Sono emozionato, il Siviglia dovrà essere un po’ incosciente con lo United»
L’incoscienza per combattere l’esperienza. La pazzia, addirittura. Per cercare di fermare una squadra costruita con molti più soldi, un club abituato a giocare (e ogni tanto a vincere) la Champions, un allenatore che… «Quante partite di Champions ha Mourinho?» chiede Montella. «139» gli diciamo. «Ecco. 138 più di me, non è che ci sia molto altro da aggiungere». Vincenzo è rilassato, sorridente, gioca divertito mischiando italiano e spagnolo ed è perfettamente conscio della posta in palio, delle attese. E della distanza che lo separa da Jose Mourinho.
RICORSI STORICI Montella in Champions si è seduto in panchina una volta sola, l’8 marzo 2011 in Shakhtar-Roma, la stessa partita di stasera. La Roma aveva perso 3-2 in casa con Ranieri e perse 3-0 in Ucraina con Montella. Curiosità: anche lo scorso anno Ranieri giocò l’andata e non il ritorno degli ottavi di Champions: venne qui al Sanchez Pizjuan col Leicester, perse le partite in Champions di Jose Mourinho, una gara soltanto per Montella sulla panchina della Roma contro lo Shakhtar l’8 marzo 2011 GETTY 2-1 e lo cacciarono. Con Shakespeare per il Siviglia arrivò la tragedia: sconfitta 2-0 e terza eliminazione su 3 negli ottavi. L’unica volta che il Siviglia è arrivato ai quarti è stato nel 1958, sessant’anni fa. Oggi sono al completo e sognano l’impresa, appiccicandosi però addosso la SIVIGLIA 4-2-3-1 confortevole etichetta di underdog.
MODELLO MOURINHO Montella ritrova la Champions dopo 7 anni, e lo fa contro un allenatore che ha considerato un modello: «Sono estremamente emozionato al pensiero di poter affrontare MANCHESTER UNITED 4-2-3-1 Mourinho, è stato un pioniere nella metodologia dell’allenamento. Ho letto i suoi libri e ciò che è stato scritto su di lui, il concetto di periodizzazione tattica per esempio. Quando io ho iniziato ad allenare era uno di quelli da studiare. Ha molte più partite di Champions di me: per combat- AFP tere l’esperienza ci vuole coraggio, incoscienza, voglia, pazzia». Chi si ferma a pensare è perduto.
DIFESA ITALIANA Montella non ha mai sfidato Mou né da giocatore né da allenatore. Il portoghese ha schivato le domande su Pogba, acciaccato? Fuori forma? titolare?, e non ha mostrato la stessa emozione per l’incontro con l’avversario ma sì ha avuto parole positive per il lavoro di Montella: « Il Siviglia normalmente difende bene, in casa è difficile fargli gol. È vero che col Betis ne hanno presi 5 ma quello era un derby, una partita speciale. Montella è italiano e gli allenatori italiani sanno organizzare difensivamente la propria squadra, tenerla compatta. Ora al Siviglia non c’è più tanta distanza tra terzini e ali, sono più vicini. Le ali difendono, ed è fondamentale contrariamente a quanto pensano certi esperti in Inghilterra (un colpo di passaggio rifilato ai vari Giggs, Scholes e Neville, «Gente che parla ma che non si è mai seduta in panchina», Mou dixit). Il Siviglia difende bene, poi possono essere carini con noi dicendo che siamo favoriti ma non conta nulla: siamo al 50%. Ed è fondamentale passare, perché è dai quarti in poi che squadre che non sono favorite iniziano a credere di poter vincere. Mi è successo con Porto ed Inter». Appunto: nella competizione Mou ha più Champions che Montella partite. E allora per non tremare ci vuole incoscienza. le gare finora di Montella alla guida del Siviglia: 8 vittorie (l’ultima contro il Las Palmas sabato scorso), 2 pareggi e 3 sconfitte
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