Fame e talento, così Edera vuole prendersi il Torino
●>ilanciato nel derby da Mazzarri: «In allenamento è uno di quelli con più voglia» E in partitella ieri tripletta...
Il talento cristallino aveva colpito Mihajlovic; la voglia di sacrificarsi ha convinto Mazzarri. Simone Edera continua il cammino di avvicinamento al grande calcio che lo ha visto, in sette mesi, fare passi da gigante. L’esterno del Toro, domenica, è stato forse l’unico granata ad avere un motivo per sorridere: perché a 21 anni appena compiuti, Edera ha giocato gli ultimi dieci minuti contro la Juve, avendo la possibilità di assaggiare dal campo l’atmosfera del derby «vero» dopo aver assaporato in tutte le salse, e in tutte le categorie, le stracittadine del settore giovanile. Il fatto di essere stata l’estrema carta a sorpresa giocata da Mazzarri per provare a rimettere in equilibrio la partita è stato per Simone un motivo di soddisfazione. Ancor più, poi, sentire le spiegazioni della scelta fornite dallo stesso Mazzarri: «Ho scelto di far giocare Edera per mandare un segnale: perché da quando è rientrato dall’infortunio è uno di quelli che in allenamento ha dimostrato più voglia, quello che ha corso di più». A proposito di allenamento, ieri Edera ha segnato una tripletta (più una traversa), mentre una settimana fa, aveva lanciato un bel segnale andando a segno con un bel tiro dal limite nell’amichevole della Nazionale Under 20 contro la B Italia, finita 2-2. A ben vedere, le avvisaglie della sua crescita sono frequenti e costanti, iniziate ancor prima del recente rientro in campo dopo la distorsione alla caviglia che lo aveva tagliato fuori da fine dicembre.
DIFFICOLTÀ E dire che l’avvicinamento alla Serie A, per Edera, era stato tutt’altro che agevole: lo scorso anno, il talentino aveva vissuto una stagione difficile in cerca di fortuna in C, con molta più panchina che campo, nel Venezia e nel Parma dove aveva comunque festeggiato la promozione. Strada in salita, proprio come quella che si è ritrovato a percorrere quest’anno. A inizio stagione, in-
I NUMERI
2 I gol segnati da Edera in questa stagione, entrambi all’Olimpico: contro la Lazio in campionato e contro la Roma in Coppa Italia 9 Le presenze di Simone Edera in questa sua seconda stagione al Torino: sei in campionato (mai partendo titolare) e tre in Coppa Italia
fatti, Simone non era neppure stato convocato per il ritiro di Bormio salvo essere chiamato da Mihajlovic agli sgoccioli della prima fase di lavoro per sostituire Parigini che si era procurato una sublussazione alla spalla. In Valtellina, però, ecco la prima svolta, visto che per sorprendere Miha gli bastarono dieci giorni, tanto che, tracciando il bilancio del ritiro, l’allenatore serbo gli riservò poche ma significative parole: «Non lo conoscevo, ma il ragazzo mi ha incuriosito: ha la possibilità di ritagliarsi un posto nel Toro». Da quel momento, è stato un crescendo: prima il veto dell’allenatore alla cessione, poi il contratto rinnovato fino al 30 giugno 2021. Infine una raffica di gioie incontenibili, a metà dicembre e sempre all’Olimpico di Roma: prima il gol dell’1-3 che aveva imposto lo stop alla Lazio in campionato, poi – per par condicio – il bis ai giallorossi, con la rete che ne sancì l’eliminazione dalla Coppa Italia. «Mi sembra di vivere un sogno a occhi aperti, il sogno che ave- vo da bambino, quello di segnare per il Toro», disse in quei giorni Simone che festeggiava sui social in compagnia della fidanzata Nicole.
SCOPRITORE Per Simone, infatti, la maglia granata è quasi una seconda pelle, visto che la indossa da sempre, fin dai Pulcini. A scoprirlo, nel 2004, quando aveva 7 anni, fu il mago dei bambini Silvano Benedetti: l’ex stopper del Toro e della Roma lo vide dribblare e calciare con potenza e rapidità all’Oratorio Valdocco, nel cuore della vecchia Torino, e lo portò subito in granata. Il cammino fu lungo: Esordienti, Giovanissimi, Allievi fino alla Primavera di Moreno Longo che predisse: «La sua crescita dipende solo da lui, ha tutto davanti a sé». Adesso, il compito di gestirne la maturazione spetta a Mazzarri che lo sta scoprendo un allenamento dopo l’altro. Ma vista la «fame» di Edera la prima spallata alle gerarchie offensive granata è già stata data.