La Gazzetta dello Sport

«Ledecka, tre giorni ed è pronta per la tavola»

●Il tecnico della ceca olimpionic­a del superG: «Ama allenarsi e imparare, impossibil­e che qualcuno possa imitarla»

- PYEONGCHAN­G si.ba.

Una settimana fa Ester Ledecka aveva 5000 follower su Instagram . Ieri ne contava più di 65.000. La ceca è il fenomeno di questa Olimpiade sin dal momento successivo al suo clamoroso oro di sabato nel superG, inatteso anche per chi la conosceva come buona sciatrice, oltre che come ottima snowboarde­r. Un oro che Ester ha preso con la leggerezza di chi era al via senza pressioni, ma che le ha fatto piombare addosso una montagna di interesse. Cosa farà ora, questo fenomeno? Si dedicherà solo allo sci? Proverà la discesa? Si concentrer­à sul «suo» snowboard, lo sport che l’ha fatta emergere per primo, che la vede iridata in carica e leader della coppa del Mondo di gigante parallelo? Nelle qualificaz­ioni di stanotte, dalle 4 italiane, Ester inizierà la caccia di quell’oro che forse avrebbe cercato con maggiore calma e che tutti ora le chiedono, per vederla entrare nella storia come la prima donna al mondo biolimpion­ica nella stessa edizione in due sport diversi.

UN DIAMANTE «L’ipotesi che potesse fare la discesa non è mai esistita — racconta Justin Reiter, il tecnico che la segue per lo snowboard —. Dopo una giornata intensa come quella del superG, Ester aveva bisogno di una giornata di stop. Ci restavano tre giorni per preparare l’avviciname­nto alle qualifiche: il primo lo abbiamo dedicato a un po’ di slalom e di freeriding, in modo che recuperass­e le sensazioni della tavola; il secondo abbiamo fatto qualche giro di gigante, perché si abituasse alla neve e alla pista, e anche il terzo giorno sarà leggero. Tra snowboard e sci c’è molta differenza, dal feeling sulla neve alla posizione: ogni volta che Ester cambia attrezzo sono necessari alcuni giorni di adattament­o. E’ come lavorare ogni volta su un diamante: parti da un pezzo di carbone, poi man mano lo pulisci, lo levighi, lo tagli fino a quando esce la gemma».

SOLI IN PISTA Ma questa volta c’è abbastanza tempo per estrarre il diamante? «Il calendario purtroppo non l’abbiamo fatto noi — prosegue Reiter —. Fosse stato pensato diversamen­te, Ester avrebbe potuto fare anche la discesa, ma qui ha dovuto fare una scelta. Sta diventando una campioness­a e le campioness­e devono decidere. Lei ora vuole lo snowboard, quindi abbiamo dovuto farci

bastare i tre giorni. Non è la prima volta che ci capita. A dicembre, dopo il superG a St Moritz (fu 44a), ne abbiamo avuti due per preparare il gigante parallelo di Carezza. Il primo giorno pioveva e sulla pista c’erano solo due persone, io e lei: nessuna porta, solo freeride, focus sulle sensazioni sulla tavola. Il giorno dopo le condizioni erano ancora brutte e siamo usciti lo stesso per lavorare sulla tecnica. Solo cose semplici. Ester sa come si compete e sa come si vince».

ARTISTA A 360° Fino alla scorsa stagione Reiter gareggiava in coppa del Mondo, in carriera vanta quattro podi e un argento in slalom parallelo ai Mondiali 2013. Qualcuno capace di fare cose simili in due sport, però, non l’aveva mai visto. «Quando scendevo io c’erano artisti della tavola come Grabner, Bozzetto, Fischnalle­r (quest’ultimo oggi al via con gli altri azzurri Coratti, March, Felicetti e Nadya Ochner). La loro era poesia, sembravano pittori, ma si esprimevan­o in una sola arte. Adesso abbiamo qualcuno che ne abbraccia due». E se qualcuno pensasse di imitarla? «Impossibil­e, nessuno nemmeno si avvicinere­bbe a lei. Il 90% mollerebbe prima per la fatica, il 10% si infortuner­ebbe. Il fatto è che Ester ama entrambe le cose, ama vincere, ma prima di tutto ama allenarsi, adora il processo che ti porta a imparare. Ci stupirà ancora.

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Ester Ledecka, 22 anni, oro del superG, è iridata di gigante parallelo

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