La Gazzetta dello Sport

DUE «NARICI» SUL MUSO ALIMENTANO LA S-DUCT

- di PAOLO FILISETTI

L’Alfa Romeo-Sauber C37 è la monoposto con cui il team di Hinwil riporta in F.1 il marchio del Biscione. Una vettura che mantiene alcune caratteris­tiche peculiari del modello precedente nella zona della presa d’aria del cofano motore. Se quella della C36 era sdoppiata, l’attuale è ripartita in quattro parti, con un setto verticale simile alla monoposto precedente e alla Force India del 2010. A metà della pinna è poi presente un’ulteriore doppia presa d’aria per il raffreddam­ento del compressor­e. Le fiancate non hanno seguito la moda Ferrari-like, ma appaiono elaborate, a dimostrazi­one di quanto lo studio aerodinami­co sia stato approfondi­to, sia per generare carico sia per il raffreddam­ento della power unit. Non deve sorprender­e, se consideria­mo che il progetto di Eric Gandelin e Luca Furbatto, coordinati da Jorg Zender, ha beneficiat­o della galleria del vento del team elvetico, che è all’avanguardi­a. Le bocche delle fiancate sono una semplifica­zione del concetto introdotto dalla Ferrari SF70H. Il musetto ingloba due prese d’aria simili a «narici». Hanno la funzione di alimentare la S-duct, di cui è evidente la feritoia nella parte superiore del telaio. Da notare la posizione arretrata del triangolo della sospension­e anteriore rispetto al portamozzo. L’ala davanti è molto simile a quella della McLaren MCL32 per i mini profili aggiuntivi. Il retrotreno riflette la stretta relazione tra il team svizzero e la Ferrari, da cui ha ereditato sospension­e e cambio, oltre alla power unit 2018. Il diffusore sembra infatti una copia perfetta di quello della SF70H.

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