Vercelli rivela: «Si aiuta con la meditazione»
● Lo telecamere lo hanno inquadrato pochi istanti dopo l’arrivo di Sofia Goggia al traguardo. Sorridente, abbracciava un altro membro dello staff azzurro. Giuseppe Vercelli, responsabile dell’area psicologica della Fisi, è tra gli uomini chiave del trionfo della bergamasca. «Mi trovavo alla partenza — racconta il dottore —, ma non ho dovuto fare niente. Oggi (ieri, ndr) Sofia era perfetta, l’ho solo osservata. Insieme avevamo effettuato alcuni aggiustamenti dopo il superG, dov'era stata consapevole della sua sciata, ma non aveva concretizzato. Visto che per un atleta il fattore principale è avere buone
sensazioni, abbiamo cercato di identificare ciò che poteva essere utile, ciò che avrebbe potuto ispirarla. Sofia ha saputo lavorare certosinamente con i tecnici per studiare la pista, questo il suo capolavoro. Il superG le ha fornito i particolari per costruire questa gara». Vercelli e Sofia Goggia si conoscono da anni, dai tempi in cui la bergamasca ha dovuto superare, psicologicamente ancor prima che fisicamente, i tanti stop per infortunio. «Quello è stato il periodo di costruzione della Sofia di oggi. Ha saputo trasformare un limite in un'opportunità». Sofia Goggia si aiuta con la meditazione, «una tecnica che lei ha scelto e che gestisce autonomamente» spiega Vercelli. Il punto di forza dell’azzurra è la sua percezione. «I campioni “percepiscono” meglio, sanno leggere la pista in modo diverso. La lettura del tracciato, la consapevolezza di ciò che può fare fa la differenza».