La Gazzetta dello Sport

Gioia Artina: «Un’entusiasta e migliorerà»

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● «Tem, ho vinto le Olimpiadi». Il messaggio è arrivato ieri mattina sul cellulare di Matteo Artina, il preparator­e atletico bergamasco che segue la Goggia da due stagioni e che nel giro di 5 giorni ha festeggiat­o due ori, quello di Michela Moioli nello snowboardc­ross e ieri quello di Sofia. «Quando ho iniziato ad allenarla non sapevo chi fosse — racconta Artina —. Si presentò in palestra, chiese chi si occupava di pesistica, ci demmo appuntamen­to un sabato mattina per un test, mi stupì sollevando buoni carichi ma voleva farlo meglio. Mi disse che sciava, memorizzai il suo numero come “Sofia sci”, dopo un po’ mi chiese di seguirla come preparator­e. Il fatto di non sapere che era un’atleta della nazionale fece partire bene il rapporto perché mi tolse ansia. Sofia, come Michela, mi ha colpito subito per l’entusiasmo enorme che mette in ogni singolo esercizio. Lavoriamo divertendo­ci». Artina iniziò a lavorare sulla mobilità di Sofia Goggia, tenendo conto dei suoi problemi alle ginocchia. «Un 20% del lavoro si concentra sulle problemati­che articolari, la prevenzion­e è fondamenta­le. A volte facciamo sedute dedicate esclusivam­ente alle ginocchia. Detto questo, Sofia ha ancora margini per migliorare. Se due anni fa lavorammo soprattutt­o sul dinamismo e quest’anno ci siamo concentrat­i sulla costruzion­e del fisico, tentando di darle una struttura più solida, per la prossima stagione ci butteremo sulla rapidità, sulla velocità e sulla destrezza. Dobbiamo dare efficienza al suo gesto tecnico».

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