La Gazzetta dello Sport

Szczesny, numeri che trovano luce all’ombra di Buffon

●Una rete subita nelle ultime 11 gare da titolare e nessuno in A ha la media gol-minuti del portiere «di riserva» della Juve

- @filippocon­t Filippo Conticello

Ci sono tanti modi di (ri)prendere posto in panchina: con l’angoscia di un errore appena commesso o con la leggerezza di chi sa che un giorno la porta sarà solo e soltanto sua. Nel caso di Wojciech Szczesny barrare l’opzione B: il portiere polacco è molto di più di un secondo e non era necessario l’ennesimo clean sheet nel derby della Mole per avere conferma. Anzi, basterebbe­ro i numeri nudi e crudi per sciogliere i dubbi sulla prossima succession­e in casa Juve: un solo gol subito nelle ultime undici partite giocate da titolare. Non esistono rivali in Serie A anche e soprattutt­o se si allarga lo sguardo all’intera stagione: in campionato, Szczesny ha una media di un gol preso ogni 195 minuti. Più nel dettaglio, in tredici presenze e 1170 minuti giocati, appena sei volte ha raccolto il pallone nella rete. Negli ultimi due mesi ha sfruttato al meglio l’interregno dovuto ai lunghi guai fisici di Buffon ma, nonostante l’atteso ritorno di Gigi, ha trovato comunque il modo di farsi notare. Non che il Toro abbia sporcato particolar­mente i suoi guanti, ma la sostanza non cambia: con Szczesny la porta è (e sarà) sigillata. DUALISMO Nessun essere umano sano di mente potrà mai mettere in discussion­e il regno di Buffon, un’autorità con caratteri sacrali più che un semplice numero uno. Dalla semifinale di Coppa Italia a Bergamo contro l’Atalanta ha naturalmen­te ripreso possesso dei suoi territori, anzi ha quasi sempre vissuto serate tranquille. Almeno fino all’invasione inglese e alla notte agrodolce di Champions contro il Tottenham: il dribbling di Kane e, soprattutt­o, l’errorino di posizionam­ento e movimento sulla punizione di Eriksen hanno inciso parecchio sul risultato. Ovviamente non sono state queste incertezze del re a far tornare il viceré sul trono per una domenica, ma la presenza di un portiere già pronto per ogni palcosceni­co dà serenità a tutto l’ambiente. Ammorbidis­ce la gestione del dualismo in porta. Tradotto: da qui a fine stagione Buffon potrà riposare con calma ogni volta che sarà necessario, mentre diventeran­no più chiare le idee su un possibile ritiro o sul rilancio per un’altra stagione. Grazie al suo erede, protetto da una difesa tornata alle vecchie altezze, le scosse saranno minime.

SOLO UN JOLLY L’unico gol subìto dal polacco nell’ultimo periodo ruggente è arrivato da fuoco amico: un destro imprendibi­le, oltreché imprevedib­ile. Caceres, ex ancora piuttosto amato dalla tifoseria bianconera, ha pescato un jolly a sorpresa al Bentegodi. Per il resto, Szczesny ha mostrato sicurezza in uscite, carisma nel guidare il reparto e qualche parata-miracolo qua e là: nel caso del maxierrore di Schick all’Allianz ha pesato anche la freddezza del polacco. Wojciech è rimasto un pezzo di ghiaccio mentre tutto lo stadio tratteneva il fiato. I numeri non basteranno a dargli una solida titolarità da qui alla fine ma già adesso è meglio non dargli della riserva.

 ??  ?? Il polacco Wojciech Szczęsny, 27 anni, qui con Gigi Buffon, è arrivato alla Juve la scorsa estate. In precedenza aveva giocato due stagioni con la Roma, che nel 2015 l’aveva preso in prestito dall’Arsenal GETTY
Il polacco Wojciech Szczęsny, 27 anni, qui con Gigi Buffon, è arrivato alla Juve la scorsa estate. In precedenza aveva giocato due stagioni con la Roma, che nel 2015 l’aveva preso in prestito dall’Arsenal GETTY

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