L’astinenza di Simeone non spaventa Pioli La Fiorentina lo aspetta
●Il giovane attaccante finora ha reso sotto le aspettative, non segna da 5 partite, ma col Chievo il tecnico gli darà ancora fiducia. «A noi attaccanti capitano momenti cosi» dice il Cholito
Più ti manca e più lo cerchi. Il rapporto tra un attaccante e il gol è così, ti logora quando non lo trovi fino al punto di farlo diventare una sorta di ossessione. Per informazioni chiedere a Giovanni Simeone, uno che da quando ha deciso di seguire le orme del padre lo ha fatto con un solo scopo. Fare gol. Il problema è che è dal 5 gennaio che non esulta. Un’astinenza lunga: la più lunga da quando veste la maglia della Fiorentina. In quell’occasione si è vestito da supereroe contro l’Inter e ha fatto giustizia, consegnando in extremis ai suoi un pareggio più che meritato. FUORI BERSAGLIO Poi, però, la luce si è spenta e la mira ne ha risentito. Già, perché guardando le statistiche si nota che Simeone è tra gli attaccanti che tirano di più, ma è anche quello che centra meno la porta in rapporto alle conclusioni. E anche l’amico e compagno Chiesa condivide con l’argentino questo problema. Insomma, non è un caso che Pioli abbia più volte richiamato i suoi attaccanti alla precisione e alla calma sotto porta con tanto di sessioni di allenamento finalizzate a questo. Di calma Giò ne dovrà avere anche domenica, provando a replicare il gol dell’andata con il Chievo per aumentare il bottino personale, fermo a 7 gol dopo 25 giornate (l’anno scorso furono 12 in A).
SOLO VINCERE Tutti si aspettavano qualcosa in più da lui, un ragazzo nato nel 1995 che sulle spalle ha comunque poca esperienza ma anche il prezzo molto alto (18 milioni) del suo cartellino. Pioli la fiducia nel proprio centravanti non l’ha mai persa e sta studiando le mosse per aiutarlo sotto porta. Avvicinare Chiesa è un’idea e già con l’Atalanta le posizioni dei due sono leggermente cambiate anche se Simeone non ha effettuato nemmeno un tiro in 60 minuti. Soluzioni? Lui pensa solo a lavorare: «Sono tranquillo, ho tanta voglia di far gol ma l’importante domenica è vincere: i tre punti ci mancano».
FRANCHI NEMICO L’occasione per affrontare la questione è un evento della Junior Tim Cup, la competizione di calcio under 14 tra gli oratori italiani, di cui Simeone è stato testimonial ieri pomeriggio. «Problemi di mira? Sono momenti, quando le cose non vanno bene non devi perdere la testa. A noi attaccanti capitano periodi del genere. In realtà non sempre siamo i migliori quando facciamo gol così come non siamo i peggiori quando il gol non arriva. Questa Viola è una squadra giovane e tutto ci serve per crescere e migliorare». Domenica contro il Chievo, l’opportunità per ritornare alla vittoria è grande. Vittoria che al Franchi manca dal 3 dicembre scorso (3-0 al Sassuolo). A segnare il primo gol fu proprio Simeone.
NOVITA’ DABO? Il reparto offensivo è l’unico che non deve fare i conti con le squalifiche. Perché se il recupero di Laurini (ieri primo allenamento in gruppo dopo il problema muscolare) potrebbe colmare il vuoto lasciato dall’assenza di Milenkovic, ben più complicata pare la sostituzione di Badelj a centrocampo. Dabo, arrivato a gennaio dal SaintEtienne, è il maggior indiziato anche se Pioli dovrà comunque ridisegnare il telaio della squadra visto che il croato, per caratteristiche, è unico. Proprio quel Badelj che ha il contratto in scadenza e difficilmente rinnoverà con i viola. Meglio abituarsi a farne a meno.
>più Questo è il periodo lungo senza gol per l’argentino da quando veste la maglia viola
> Pur avendo poca esperienza, sulle spalle ha il prezzo del cartellino (18 milioni)