La Gazzetta dello Sport

Il Toro e il mal di trasferta A Verona per svoltare

●Pochi punti lontano da Torino. Mazzarri chiede una grande prova al Bentegodi anche per scrollarsi di dosso la delusione nel derby

- Fabrizio Turco TORINO

Si respira tanta voglia di tornare a vincere in trasferta nello spogliatoi­o del Filadelfia. Accantonat­a in fretta la sconfitta contro la Juve, il Toro ha bisogno di scrollarsi di dosso gli incubi da derby e di rimettersi subito in carreggiat­a; e per farcela deve cambiare marcia soprattutt­o quando gioca lontano dallo stadio Grande Torino.

DIGIUNO I tre punti fuori dalle mura casalinghe mancano infatti da più di due mesi: l’ultima vittoria esterna avvenne all’Olimpico contro la Lazio, in una serata caratteriz­zata da una super ripresa e dalle reti griffate nel giro di venti minuti da Berenguer, Rincon ed Edera. Era lunedì 11 dicembre 2017 e da allora sono trascorsi 73 giorni; troppi, per non avere tanta voglia di tornare a banchettar­e anche lontano dal fortino di casa. Da quel momento, infatti, Mihajlovic raccolse l’ultimo pareggio esterno della sua avventura a Ferrara quando, sotto le feste, i granata vestirono in anticipo i panni di Babbo Natale regalando un punto insperato alla Spal che era sotto di due gol dopo dieci minuti. Nel 2018, da quando è iniziata l’era Mazzarri, il Toro non ha mai vinto lontano dal Piemonte; proprio come – in maniera speculare – ha fatto la prossima rivale Verona che al Bentegodi nell’anno nuovo ha raggranell­ato solo sconfitte, contro Crotone e Roma. I granata invece hanno colleziona­to due pareggi esterni uguali nel risultato (sempre 1-1) ma così diversi per il gioco espresso: dopo la partita con luci e ombre a Reggio Emilia contro il Sassuolo, a Marassi contro la Sampdoria è arrivata la miglior partita disputata dalla squadra sotto la guida del tecnico livornese.

IN CIFRE Dunque, occasione ghiotta domenica al Bentegodi contro un Verona che finora ha compromess­o proprio sul terreno amico un cammino che fuori casa sarebbe in linea con le rivali che vogliono salvarsi. Fra le mura amiche, i gialloblù hanno finora messo in cassaforte appena sette punti, frutto delle due vittorie contro Benevento e Milan, e del pareggio conquistat­o contro la Samp: per il resto, la squadra dell’ex granata Fabio Pecchia ha colleziona­to nove sconfitte. Il Toro, domenica pomeriggio, troverà sulla propria strada un avversario desideroso di dare la svolta al proprio campionato, ma anche inquieto per una classifica decisament­e complicata. I granata in questo campionato hanno tutto sommato evidenziat­o robustezza e solidità, tanto da perdere in totale soltanto cinque volte: lo stesso andamento della Roma, peggio soltanto di quanto hanno fatto finora la capolista Napoli (una sconfitta), la Juventus (due) e l’Inter (tre). Il problema, però, è rappresent­ato dalle vittorie che, soprattutt­o in trasferta, arrivano appunto con il contagocce. Per trovare il successo granata fuori casa precedente alla vittoria sulla Lazio, bisogna infatti risalire addirittur­a a cinque mesi fa, quando il Torino sconfisse a domicilio l’Udinese. In totale, il Toro che non perde in trasferta da ottobre a Firenze, quest’anno in dodici partite esterne ne ha vinte tre, con sette pareggi e due sconfitte, 15 i gol fatti, 18 quelli subiti. Lo scorso anno, dopo le stesse dodici partite disputate fuori casa, la squadra di Mihajlovic era andata peggio: due vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte; 16 gol all’attivo e 20 incassati.

 ?? ANSA ?? Tomas Rincon, 30 anni, festeggiat­o dopo il 2-0 alla Lazio nell’ultima vittoria in trasferta del Toro
ANSA Tomas Rincon, 30 anni, festeggiat­o dopo il 2-0 alla Lazio nell’ultima vittoria in trasferta del Toro

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