La Gazzetta dello Sport

Del Bianco, il baby bomber che incanta al Filadelfia

●Classe 2001, cinque reti in cinque gare con l’Under 17 dei granata: doppietta nel 4-1 rifilato alla Juventus

- Fabrizio Turco TORINO

Fuori dal campo è un ragazzo solare con la simpatia tipica dei toscani e il ciuffo ribelle; ma quando entra in campo non ce n’è per nessuno. Matteo Del Bianco è appena arrivato al Toro per rinforzare il reparto d’attacco dell’Under 17 di Marco Sesia, eppure è già considerat­o come uno dei gioiellini che possono esplodere fra le mura del Filadelfia. Alto 185 centimetri, il centravant­i granata è nato a Prato a fine marzo del 2001. È cresciuto a due passi da casa, in via del Purgatorio, nei campi della scuola calcio Zenith Audax, e con la maglia bluamarant­o ha vinto un titolo provincial­e Giovanissi­mi e due classifich­e dei bomber nei Giovanissi­mi B e nei Giovanissi­mi Regionali. Adesso Matteo ha soltanto un sogno: fare da grande l’attaccante. Le cose, per il momento, gli girano a meraviglia: da quando veste la maglia granata, infatti, ha fatto percorso netto, cinque partite e cinque gol.

UOMO DERBY Il suo approdo al Toro è stato con il botto: dopo aver giocato una ventina di minuti d’assaggio al debutto contro il Sassuolo, il bomber toscano ha trascinato l’Under 17 granata nella partita più importante, il derby vinto dal Toro per 4-1. Contro la Juve, Matteo è subentrato ad un altro sedicenne che ha stoffa come Marco Garetto, e in nove minuti ha firmato la doppietta che ha messo k.o. i bianconeri. Del Bianco era stato individuat­o già lo scorso anno da quello scopritore di talentini che è il responsabi­le del settore giovanile granata Massimo Bava. Militava nel Carpi ed era un «sottoetà» visto che giocava nella squadra dei 2000. Il dirigente granata lo ha «studiato» personalme­nte e fatto seguire in più occasioni, tanto che un paio di partite le aveva visionate lo stesso tecnico Sesia. Le relazioni erano state tutte positive, e in più c’era la conferma dai numeri, con gli undici gol realizzati in stagione nel Carpi. In autunno, a rallentare la trattativa, era stata un’indisposiz­ione che lo ha costretto a giocare poco nel girone di andata salvo tornare in campo subito dopo Natale, guarda caso proprio contro il Torino. Era il 14 gennaio e quella fu anche l’ultima partita in terra emiliana prima del passaggio in granata, con la formula del prestito con diritto di riscatto. Del Bianco è il primo giocatore nella storia recente della Zenith Audax che approda in una società profession­istica, ma in passato i campi pratesi hanno battezzato grandi giocatori. Uno su tutti Mario Bertini, l’indimentic­ato mediano che vinse uno scudetto con l’Inter, una Coppa Italia con la Fiorentina, e che disputò le mitiche partite mondiali contro Germania Ovest e Brasile a Mexico ‘70.

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Matteo Del Bianco, attaccante toscano del Torino, classe 2001

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