Uae-Emirates, con Kristoff e Aru in scia alla felicità
●Abu Dhabi: il norvegese centra la prima tappa. Aru al debutto: «Avanti così». Saronni: «Froome, dov’è il codice etico di Sky?»
Trovare la scia della felicità è semplice: basta mettersi a ruota di Beppe Saronni. Fabio Aru e Alexander Kristoff sono stati i due colpi ‘pesanti’ di mercato (il terzo è Dan Martin) della sua UaeEmirates e ieri tutti i pianeti si sono allineati nella maniera migliore, perché nel giorno del debutto del sardo campione d’Italia è andato a segno in volata il norvegese campione d’Europa davanti all’ex Andrea Guardini. Il tutto a Madinat Zayed nella prima tappa dell’Abu Dhabi Tour (collaborazione tecnica di Rcs Sport), che per la Uae significa corsa di casa. «Non poteva esserci inizio migliore, siamo davvero soddisfatti. Abbiamo investito molto e ci aspettiamo risultati all’altezza, ma nello sport non è automatico, bisogna programmare e lavorare», spiega l’iridato di Goodwood 1982.
LO SPIRITO DI KRISTOFF
«Ci è piaciuto l’entusiasmo con cui Kristoff ha sposato il nostro progetto. Si è messo in gioco ed ha accettato di partecipare consecutivamente a DubaiTour, Oman e Abu Dhabi. La sua forma è in crescita, è il secondo successo consecutivo visto che domenica in Oman aveva conquistato l’ultima tappa. Sarà fondamentale per noi al Nord ma già alla Sanremo, e alla Classicissima manca meno di un mese. Deve unire quantità e qualità dei successi», dice Saronni. Dal canto suo, il vincitore ha detto: «Gran lavoro dei compagni, ho fatto una bella volata controvento (4° Viviani, ndr). Sono orgoglioso di avere vinto qui (e nel 2018 gli Emirati Arabi festeggiano i 100 anni della nascita di Sheikh Zayed bin Sultan Al Nayhan, il fondatore del Paese, ndr)».
ARU E IL CARISMA
«Sono felicissimo, ora dobbiamo andare avanti così — dice Fabio Aru dopo la doccia —. Il debutto con i nuovi colori? E’ stato bello». «Con noi si confida – spiega Saronni – e ci ha detto che questo cambiamento (da metà 2012 a fine 2017 Aru ha corso per l’Astana, vincendo la Vuelta 2015 ndr) gli ha fatto bene. Ha un entusiasmo e una determinazione maggiore. Noi speriamo che ci possa essere una svolta nella sua carriera. Lo abbiamo preso perché io ammiro il suo modo di correre, che vinca o perda non ha paura di attaccare». E Saronni lo promuove pure per il carattere: «E’ un leader di natura, ne ha l’atteggiamento. Poi bisogna confermarlo con i risultati, ma la testa è quella giusta. Ha voglia di confrontarsi, di discutere. Ha firmato un triennale e con noi può aprire un ciclo».
GIALLO CHRIS
Infine il caso salbutamolo di Chris Froome. Martedì Dumoulin, vincitore del Giro 2017, aveva detto: «Ci vuole una soluzione veloce, lo scenario peggiore possibile sarebbe che Chris prenda il via del Giro e del Tour e che poi venga colpito da una sanzione». «La logica e i fatti dicono esattamente questo – è il pensiero di Saronni -. Prendiamo proprio Dumoulin, senza andare in casa nostra . Viene al Giro per rivincere. Ti trovi un corridore come Froome, capitano di Sky, che può condizionare la corsa, falsarne l’andamento, la strategia, il risultato della corsa. Quanto alla sospensione... se un team ha dei principi, dei valori, dei codici di comportamento, è proprio in casi come questo che devono venire fuori. Per tutela anzitutto del corridore, sottoposto a mille pressioni, a mille contestazioni. E allora, perché? Non capisco».