L’auto rallenta in automatico Cavendish cade e deve ritirarsi
INVIATO A MADINAT ZAYED (EMIRATI ARABI UNITI)
Mark Cavendish è il primo ambasciatore dell’Abu Dhabi Tour ed è l’atleta che nella breve storia della corsa ha vinto più tappe: 3 su 13. Stavolta però l’avventura è finita prima che iniziasse: il 32enne britannico della Dimension-Data è caduto nel tratto di trasferimento. Risalito in sella, ha continuato, ma si è fermato al 5° km della prima tappa. Il bollettino medico parla di “trauma contusivo alla colonna cervicale e alla spalla destra”. La squadra ha scritto di “commozione cerebrale e colpo di frusta”, specificando come “il controllo in ospedale abbia escluso serie lesioni al collo”. Chi lo ha visto in serata – è passato in hotel anche lo staff medico della gara – l’ha trovato in buone condizioni: prossima gara Tirreno-Adriatico (7-13/3).
SENSORI Poco più avanti dei corridori (5) coinvolti nella caduta di Cavendish, c’era la macchina – una Mercedes - della direzione di corsa. «Ci sono auto che hanno il sistema di frenata automatico e, se non viene disinserito, appena una bici si avvicina frenano di colpo», spiega Renshaw, compagno di Cavendish, al traguardo. «Purtroppo i sensori sono stati attivati da un mezzo che si è avvicinato – dice Stefano Allocchio, direzione di corsa —. La macchina ha rallentato, ma non è che si sia fermata di colpo. Si vede anche dal filmato che il freno non si accende. Comunque ci vedremo con i tecnici e faremo disattivare il sistema. Una fatalità, ci dispiace molto».