La Gazzetta dello Sport

Kostner, è dura «Ma ci metto cuore e anima Sono viva»

● Carolina sesta dopo il corto Zagitova e Medvedeva incantano «Però non fate confronti con loro»

- Andrea Buongiovan­ni INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

C’è da scalare una montagna. Anzi, un Everest. Carolina Kostner, sesta dopo il corto, domani (in pista per ventesima di 24 alle 5.16 dell’alba italiana), per puntare alla zona podio, dovrà compiere più di un’impresa. Quasi un miracolo. Perché i punti che la separano dal bronzo virtuale della canadese Kaetlyn Osmond sono 5,79. Tanti. Soprattutt­o consideran­do che in mezzo ci sono altre due atlete, le giapponesi Satoko Miyahara e Kaori Sakamoto e che l’azzurra, nel secondo segmento di gara, dato il presumibil­e valore base del suo programma, otterrà un punteggio tecnico inferiore a quelli delle avversarie. C’è da aggrappars­i agli aspetti artistici, sempre così apprezzati. Ma, da soli, non basteranno. Di oro e di argento, intanto, meglio non parlarne: sono prenotati da quegli splendori che corrispond­ono ai nomi di Alina Zagitova ed Evgenia Medvedeva. Le due, che con ogni probabilit­à regalerann­o alla delegazion­e Oar il primo titolo dei Giochi, viaggiano su una nuvola tutta loro e, a suon di record del mondo, stanno portando il pattinaggi­o di figura femminile in una nuova dimensione.

SENZA ETÀ Hanno 15 e 18 anni: Carolina, due settimane fa, ne ha compiuti 31. E basterebbe questo per dire, a prescinder­e, della sua grandezza. La gardenese, nonostante un corto imperfetto, è ancora lì, nel primo gruppo di merito, ai vertici, tra le più forti. Senza età e senza fine. Al cospetto di ragazzine prodigio. In un contesto mai così di alto livello. Nel quale le statuniten­si affondano e la 20enne Giada Russo non supera il taglio. Il «Ne me quitte pas» dell’allieva di Michael Huth, a bordo balaustra insieme alla coreografa Lori Nichol – ecco il punto – presenta un paio di sbavature nei primi elementi di salto. La combinazio­ne iniziale paga relativame­nte poco, perché dopo il triplo flip d’apertura, il previsto triplo toeloop è solo doppio. In più, sul triplo loop che segue, una mano finisce a terra. Sono preziosi punti che si perdono per strada: circa 3.80 nel primo caso, circa 1.30 nel secondo. Per il resto è la solita, meraviglio­sa Carolina. Il punteggio artistico – figlio della sua classe e della sua maturità – è il secondo di giornata, dietro a quello della Medvedeva. Ma il tecnico è il decimo. Il programma vale un totale di 73.15 punti, oltre 5 in meno di quanto per esempio meritato agli Europei di Mosca del mese scorso.

IL PRECEDENTE «Le sensazioni erano buone – dice Carolina – nell’atterraggi­o del loop, però, mi è mancata un po’ di prontezza, avrei dovuto essere più spregiudic­ata. La gara è ancora molto lunga e far parte delle migliori per me è già una vittoria. Spero solo di pattinare bene, di dimostrare la mia gioia nell’essere qui, in forma e in salute dopo 15 anni di attività ad alto livello. Ci metto cuore e anima, di più non posso fare. Io donna tra ragazzine? Non è il momento di fare confronti. E non mi sento vecchia...». Domani, ne «Il pomeriggio di un fauno» del libero, per stare al pari di chi la precede, dovrà «tenere» quanto meno due combinazio­ni di tripli, più il rischioso lutz iniziale. C’è un fresco precedente che può ispirare: Carolina, in dicembre, dopo il corto della finale del Grand Prix di Nagoya, era sesta. E con il libero, contro quasi le stesse rivali di ora, sebbene i ritardi fossero più contenuti, recuperò fino al quarto posto. «A Roma diciamo “se po’ fa’» l’ha incitata Giovanni Malagò, presidente del Coni, in zona mista all’Ice Arena. Sarà durissima. Ma quanto meno ci si può provare.

 ?? LAPRESSE ?? Carolina Kostner, 31 anni, durante l’esibizione nel corto: dal bronzo la separano 5,79 punti
LAPRESSE Carolina Kostner, 31 anni, durante l’esibizione nel corto: dal bronzo la separano 5,79 punti

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