La Gazzetta dello Sport

Napoli, è quasi ribaltone Ma il 2-0 fa felice il Lipsia

●●rande prova in Germania, Zielinski e Insigne firmano il successo Azzurri eliminati: fatale la sconfitta per 3-1 dell’andata al San Paolo

- Mimmo Malfitano INVIATO A LIPSIA (GERMANIA)

Resta il rammarico della sciagurata notte del San Paolo. Resta la delusione per l’impresa sfiorata, per un qualcosa che il Napoli avrebbe meritato, per l’impegno e per la qualità del gioco prodotto, quando nessuno avrebbe scommesso sulla remuntada. Così non è stato, anche se Lorenzo Tonelli ha avuto sulla testa la possibilit­à di chiudere il risultato e di regalare la qualificaz­ione, ma il tocco è stato debole per impensieri­re Gulacsi: era il 49’ della ripresa. Peccato, il Napoli lascia l’Europa League per una leggerezza commessa nella gara d’andata, quando senza 7 titolari, Maurizio Sarri si è consegnato al Lipsia. Una valutazion­e sbagliata che, probabilme­nte, non rifarebbe. Intanto, però, un altro obbiettivo è sfumato, l’appuntamen­to con l’Europa è per la prossima stagione. Al di là della delusione, Lipsia ha confermato il grande talento di Piotr Zielinski, una realtà che non si può più ignorare, e il ritorno al gol di Lorenzo Insigne che non segnava dallo scorso 23 dicembre.

POCO TURNOVER Pretattica? Può darsi. Resta il fatto che Maurizio Sarri ha sorpreso un po’ tutti quando è stata annunciata la formazione del Napoli. Al turnover, sollecitat­o da più parti, è ricorso soltanto in parte, l’allenatore, perché in campo ci sono sette titolari. La scelta è indicativa, bisogna crederci, un’altra figuraccia non sarebbe il massimo per la capolista della Serie A. C’è Mertens dal primo minuto, nell’abituale posizione di centravant­i, mentre Piotr Zielinski viene sperimenta­to in una nuova posizione: stavolta gioca a destra, nel tridente offensivo, al posto di Callejon, ed è una meraviglia. A centrocamp­o, l’organizzaz­ione del gioco viene affidata a Diawara, che non è Jorginho: i suoi movimenti sembrano poco sincronizz­ati con le esigenze della squadra.

CAPOLAVORO Pronti via e si intuisce subito che il Napoli non ha lacuna intenzione di trasformar­e in una gita il ritorno di Europa League. L’1-3 dell’andata non è un risultato impossibil­e da recuperare, tant’è che lo stesso Sarri vuole crederci e chiede ai suoi un avvio determinat­o. Mertens e Insigne s’infilano in velocità tra i giganti della difesa tedesca. L’attaccante belga consegna a Hamsik un pallone facile da capitalizz­are, ma il capitano ne sbaglia il controllo, sprecando da pochi metri (11’). Prova a gestire il doppio vantaggio ottenuto al San Paolo, il Lipsia, mentre il Napoli non da mai la sensazione di volersi arrendere, la pressione è costante, come la lucidità nel gestire il pallone. La rete di Zielinski apre all’illusione che diventa quasi realtà nei minuti finali, quando Insigne tocca in rete lo 0-2. Resta l’amarezza, ma non c’è tempo per recriminar­e, lunedì ci sarà la trasferta di Cagliari ed un primato da confermare nel posticipo della ventiseies­ima giornata.

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AFP La delusione di Allan, Tonelli e Mertens al termine della partita: l’impresa è stata soltanto sfiorata

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