La Gazzetta dello Sport

Vettel già conquistat­o «È un gran passo avanti»

●Sebastian: «Le cose “magiche” non si vedono, sono sotto pelle» Raikkonen: «È bella e di solito una macchina bella va pure veloce»

- Luigi Perna INVIATO A MARANELLO (MODENA)

Per Sebastian Vettel era la prima volta. Quella che non si scorda mai. Nei tre anni da ferrarista ha vissuto la passione rossa in ogni sfumatura, ha imparato a conoscere di più l’Italia e gli italiani, si è sforzato di parlare nella nostra lingua, ha vestito i panni di uomo squadra come l’idolo Michael Schumacher. Ma la presentazi­one di una Ferrari di F.1 dal vivo è stata un’emozione nuova. Il tedesco è rimasto a bocca aperta, quasi commosso, quando dopo lo show dedicato alla SF71H si è spostato all’Auditorium di Maranello per incontrare quasi 500 tifosi dei fan club, che hanno accolto lui e Kimi Raikkonen con un’ovazione da stadio. Magia della Ferrari.

STEP Il quattro volte campione del mondo è un ragazzo curioso. Parla con gli ingegneri di tecnica e numeri. Appunta tutto sul suo taccuino da «secchione». Ieri osservava la Ferrari attento, accarezzan­do ogni curva con lo sguardo. «Le cose magiche non le vedete, sono nascoste sotto la carrozzeri­a — ha confessato Seb, 30 anni —. La vettura è un grande step rispetto alla precedente. Parlando con Binotto (il d.t.; n.d.r.) ho CONFRONTO COL 2017 PASSO ALLUNGATO E FIANCATE STRETTE La SF71H (a destra) ha un passo più lungo rispetto alla SF70H, mentre la fiancata nella zona terminale è ancora più stretta

capito che è stata messa un’attenzione incredibil­e in ogni dettaglio. Dietro c’è un lavoro immenso, cominciato già l’anno scorso. Siamo convinti di essere andati nella giusta direzione. Non vedo l’ora di guidarla».

FIDUCIA La rivalità con Lewis Hamilton, la necessità di riscattare gli errori e il nervosismo di una stagione su cui sono pesati come macigni gli episodi di Baku e Singapore, due suicidi nell’economia del Mondiale, sono argomenti affrontati appena. «Abbiamo fatto tante cose positive e alcune negative. Ma ripartiamo con fiducia — continua Vettel —. Non è il caso di fare promesse finché non avremo corso in Australia e nelle prime gare. Spero che la macchina sia bella da guidare. La posizione al volante è un po’ cambiata per l’Halo, ma l’ho sistemata per le mie esigenze».

ULTIMO GIRO? Pure Raikkonen si sofferma su questo aspetto. «L’Halo ha un impatto particolar­e, quando si guida, ma è stato integrato nel disegno della vettura. La macchina sembra bella. E di solito, quando è bella, è anche veloce. La squadra ci ha lavorato fino all’ultimo. L’ho vista completata solo la notte prima della presentazi­one». Per Kimi, personaggi­o estemporan­eo diventato subito fenomeno social, grazie al profilo Instagram aperto in inverno su spinta della moglie Minttu, il 2018 potrebbe essere l’ultimo anno di una carriera durata finora 16 stagioni, di cui 7 con la Ferrari. «Tutti vogliamo essere più veloci. Speriamo che sia così — afferma il finlandese, 38 anni —. Ho la sensazione che abbiamo un’ottima macchina. Ma solo a Melbourne sapremo dove ci troviamo rispetto agli avversari».

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