La Gazzetta dello Sport

«Ecco la ciliegina E il nostro Paese si dia una mossa»

●Arianna tra orgoglio, emozioni e politica «Tutti vadano a votare, dobbiamo ripartire»

- 1000 m PYEONGCHAN­G a.b.

AFP

Fontana eguaglia il record di medaglie olimpiche nello short track. Appartiene allo statuniten­se Apolo Ohno (Salt Lake City 2002-Vancouver 2010), con due ori, due argenti e quattro bronzi e al sudcoreano poi russo Ahn Hyun-Soo/Viktor Ahn (Salt Lake City 2002-Sochi 2014), con sei ori e due bronzi. Eccoli nelle foto sopra. Arianna era già la donna più vincente, la cinese Wang Meng (Torino 2006Vancou­ver 2010) si è fermata a sei: quattro ori, un argento e un bronzo. BRONZO

Regina azzurra a Sochi 2014, regina azzurra a PyeongChan­g 2018: lo sport tricolore, ad Arianna Fontana, deve un grazie grande così. Ma lei non cambia. Resta se stessa, portabandi­era orgogliosa del proprio Paese.

In Italia siamo sotto elezioni: andrà a votare?

«Certo, ed è importante che tutti lo facciano. È un diritto e va esercitato. Poi non domandatem­i come voterò. Anche perché fino a pochi minuti fa avevo altro per la testa. Approfondi­rò».

Potrà mai darsi alla politica?

«Non ci ho mai pensato, ma mai dire mai. Tengo le porte aperte a tutto».

Le donne azzurre, intanto, stanno regalando meraviglie...

«Spero che tanti, proprio guardando le nostre imprese, ritrovino l’orgoglio di essere italiani. C’è bisogno di darsi una mossa per ripartire di slancio. E dev’essere un lavoro di tutti. Non solo di chi sta ai piani alti».

Si sente un simbolo?

«Mi stanno scrivendo in molti, anche tra gli atleti qui presenti. Mi dicono che ho trasmesso loro carica ed emozioni. Spero che anche i più giovani traggano ispirazion­e delle mie medaglie».

Un flash per ognuna delle tre.

«L’obiettivo era disputare tutte le finali. L’ho centrato e per di più cominciand­o da un oro che mi mancava. Giorni fa è arrivata la custodia. Ora è al Villaggio impacchett­ato. A casa lo appenderò e farà bella mostra di sé. L’argento ha premiato un gran lavoro di squadra. Abbiamo iniziato a vincerlo in semifinale battendo l’Olanda. Il bronzo è la ciliegina sulla torta, anche perché sui 1000 ho sempre faticato».

Torino-PyeongChan­g in dodici anni: il futuro cosa le riserva?

«C’è una stagione da chiudere, tra i campionati italiani di Courmayeur del 9-10 marzo e i Mondiali di Montreal del weekend successivo. Poi un mese di relax, di vacanza. Solo allora comincerò a pensarci».

Ha raggiunto e superato miti dello sport: chi sono i suoi?

«Sono cresciuta cercando di emulare la mia amica bulgara Evgenia Radanova, sette titoli europei come i miei. In assoluto, Valentino Rossi: alla sua età continua a essere protagonis­ta. E amo la sua grinta».

Ha vinto tutto: dove troverà le motivazion­i, dovesse decidere di continuare?

«Bella domanda...».

E se decidesse di smettere?

«Dovrò avere altro che mi trasmetta l’adrenalina dello short track e mi appassioni allo stesso modo. Mi consulterò con mio marito Anthony: mi darà dei consigli, ma non ci metterà becco. Sarò io a dover scegliere. Certo che un quadrienni­o è lungo e se questa è stata la fine, è stata una gran bella fine».

OTTO PODI: RAGGIUNGE GLI ALTRI PRIMATISTI OHNO E AHN HYUN-SOO

>«>adanova il mio modello, Valentino Rossi quello assoluto: amo la sua grinta»

«Smetterei solo >se ci fosse altro a trasmetter­mi la stessa adrenalina dello short track»

Quale significat­o ha il ciondolo che porta sempre al collo?

«Me lo ha regalato Anthony in viaggio di nozze a Kay Byscane. È un moneta con una vascello spagnolo, coi pilastri dello stretto di Gibilterra e delle onde. Lo interpreto come se tutto ciò che ho di fronte sia per me terra di conquista».

Come festeggerà?

«Con una bella mangiata: le mie compagne mi stanno aspettando».

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