Milan a porta sbarrata Se la difesa vale... zero
●I rossoneri hanno incassato solo 4 reti nelle ultime 11 gare, con sette partite senza neanche un gol preso. Da Natale quinta difesa del torneo
Piovono zeri sul Milan. E sono zeri che mai come questa volta gonfiano di orgoglio e accendono sorrisi. Zero come le sconfitte nelle ultime undici uscite, zero come i gol presi in sette di queste undici. Le ultime quattro consecutive. Il muro è rimasto in piedi in tutte e tre le competizioni. Un ottimo segno che conferma un grande dogma del pallone, non condiviso da tutti ma anche in questo caso ineccepibile: quando una squadra va bene, è più facile trovare l’eccellenza nel numero di gol subìti rispetto a quelli realizzati.
DERBY SPARTIACQUE Ecco, nel caso del Milan il dato è notevole: in queste undici partite dove i rossoneri non hanno mai conosciuto la sconfitta, quella linea bianca difesa dai fratelli Donnarumma è stata superata soltanto quattro volte. Undici diviso quattro è un’operazione intuitiva: fa un gol incassato quasi ogni tre partite. Il fattore è particolarmente rilevante se messo a paragone con il ciclo iniziale di Gattuso, prima del derby di Coppa Italia che aveva fatto risorgere il sole: dieci gol presi in sei partite a fronte – giova ribadirlo – dei quattro nelle successive undici. Numero di partite raddoppiate, reti incassate dimezzate. Bella la vita, così. Con un’altra piccola chicca: da Natale in avanti i rossoneri non hanno mai preso più di una rete a gara. Gattuso si conferma quindi un attentissimo organizzatore della fase difensiva, cosa che è nel suo dna di allenatore e allo stesso tempo è equivalsa, senza volerlo, a un Bignami di psicologia: per una squadra che deve riconquistare autostima e consapevolezza, non c’è fattore più confortante del prendere pochi gol. Da Natale in poi il Milan vanta la quinta difesa del campionato (dietro Juve, Napoli, Genoa e Torino) e i motivi di questi miglioramenti vanno ricercati in due aspetti di massima: la cura, come detto, che l’allenatore dedica all’aspetto difensivo, e i miglioramenti nei singoli e di reparto.
PROTEZIONE Intanto iniziamo col dire che la coppia di centrali è ben definita da tempo. L’altro ieri l’impiego di Zapata ha interrotto una diarchia di Bonucci e Romagnoli che andava avanti da dieci partite. Romagnoli, soprattutto, nelle ultime settimane è cresciuto tantissimo. Il muro però va eretto molti metri più avanti e in questo senso spicca per esempio il grande lavoro di Calhanoglu. Un lavoro che prima non esisteva. Dall’altra parte diciamo che Suso non è proprio un fanatico della marcatura, ma assolve comunque il compito. Dopo di che grandi miglioramenti in mediana, dove Biglia sta realizzando un eccezionale lavoro di protezione davanti alla difesa, usando anche le maniere forti quando serve; e dove Kessie, adesso che ha recuperato buona parte della condiziona atletica di inizio stagione, è nuovamente un filtro indispensabile. Il resto del lavoro l’ha fatto la tattica di squadra, che Rino vuole il più corta possibile e che ancora sotto questo aspetto non lo soddisfa appieno. Restano magari da migliorare gli scivolamenti dei terzini, che a volte chiudono in ritardo, ma i miglioramenti sono evidenti. La prova migliore sono gli avversari incontrati in queste ultime undici partite: ci sono stati Ludogorets, Crotone e Spal, certo, ma anche Inter, Lazio, Fiorentina e Samp. Se qualcuno pensa a una serie di casualità, commette un errore madornale.