Il mal di gol continua... Ma Candreva si fa in tre
●Ultima rete in A nel derby di aprile «Sofferenza? Contava vincere per sbloccarci»
Il gol ancora non arriva, però almeno è tornata la vittoria e un utilizzo in campo in tre versioni differenti. La serata di Antonio Candreva è iniziata da ala destra, passando poi da trequartista quando è uscito Rafinha per finire da ala sinistra quando è subentrato Marcelo Brozovic a Ivan Perisic. Esagerato dire che Antonio è stato uno e trino, semmai più giusto rimarcare come sia tornato al centro di questa Inter dopo un periodo di appannamento e quello contemporaneo entusiastico di Yann Karamoh.
DIFFICOLTÀ In questa stagione l’ala ha segnato soltanto con la Nazionale in Albania. Gol divenuto inutile con il senno di poi viste come sono andate le cose nel playoff di qualificazione al Mondiale contro la Svezia. Per ritrovare un suo gol con la maglia nerazzurra bisogna risalire al 15 aprile 2017: era il derby (2-2) e chissà che questa astinenza non si chiuda proprio nel prossimo. Ieri sera non ha certo brillato, riprendendosi leggermente nella ripresa quando è entrato di più nella partita. «Contava solo vincere – ha commentato a fine partita l’ex laziale –. Dopo la sconfitta di Genova c’era un unico risultato a disposizione. Abbiamo incontrato delle difficoltà, è vero, ma poi siamo riusciti a ripartire».
SBLOCCO Come ha detto Luciano Spalletti, questa squadra vive con la testa «intasata» il momento opaco. «Dopo che sblocchi il risultato, le cose diventano diverse anche psicologicamente – ha proseguito Candreva –. Ed è in quei momenti che si torna a fare ciò che si sa fare». All’orizzonte ora c’è il derby: «Proprio adesso non dobbiamo abbassare la guardia – ha aggiunto ancora il numero 87 –. Pensiamo al derby, una partita importantissima per noi. Un mio gol contro il Milan? Ne parliamo domenica dopo la partita».
IL RINNOVO DI MAURO Prima della partita aveva parlato il d.s. Piero Ausilio: «Più si parla del rinnovo di Icardi e più le cose verranno rimandate a data da destinarsi. Vogliamo i fatti, le parole interessano poco. Si farà tutto in silenzio». Mauro è rimasto in panchina tutta la sera, anche se ha svolto un lunghissimo riscaldamento.