La Gazzetta dello Sport

Gattuso chiede gol «Felice della difesa Ora più spietati»

- INVIATO A MILANELLO (VA) m.pas.

Non vuole nemmeno sentir iniziare il discorso: «Stop, stop, non nominatemi Lazio, Inter e Arsenal, voglio parlare solo della Roma perché è questa la partita che ho preparato». Conoscendo­lo, non c’è dubbio che Gattuso metta in pratica la filosofia del pensare a una gara per volta. Però è oggettivam­ente complicato non pensare alle prossime quattro partite chiuse in una settimana e mezza. Il Milan resterà a Roma fino alla semifinale di ritorno di Coppa Italia di mercoledì, poi avrà il derby domenica sera e l’andata degli ottavi di Europa League giovedì 8 marzo. Da qui passa molto, se non tutto: la rincorsa a un quarto posto che in teoria non è del tutto impossibil­e, la finale di Coppa Italia e la continuazi­one del cammino in Europa. «Quindi dovremo alzare l’asticella ancora un po’ – dice Rino –, perché affrontere­mo giocatori molto forti. Certo, ci giochiamo tanto. Come la vivo? Sento la pressione, ma credo che questa squadra qualche soddisfazi­one se la possa togliere. Insomma, a questo filotto ci arriviamo molto bene, anche se non possiamo più sbagliare nulla». I numeri dicono che il Milan ha fatto 11 risultati utili di fila, non perde dal 23 dicembre e ha una porta super blindata. «Non mi sarei aspettato una crescita del genere a livello di concetti - ammette Gattuso -. Nei meccanismi difensivi difficilme­nte sbagliamo, su questo aspetto stiamo andando meglio delle attese. E la cosa mi piace: le squadre si costruisco­no iniziando dalla fase difensiva». Quindi un saluto a Totti («Ci sarà il solito cazzeggio di quando ci vediamo...») e il grido di battaglia per stasera: «Occorre la gara perfetta. Non dobbiamo perdere compattezz­a, voglia e sacrificio e serve più cattiveria sottoporta». Per fare gruppo Gattuso ha portato a Roma 30 giocatori, compresi coloro (per esempio Mastour o Vergara) che si allenano a Milanello ma non sono mai stati convocati.

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