La Gazzetta dello Sport

Porte aperte a Coverciano, che successo

●Duemila persone hanno visitato la casa degli azzurri. Costacurta sulla Nazionale: «Non sottovalut­ate Di Biagio»

- Luca Calamai FIRENZE

All’ingresso degli spogliatoi c’è una lunga fila. «Sembra di essere davanti agli Uffizi» osserva, divertito, Maurizio Francini direttore del Centro Tecnico di Coverciano. Bambini e genitori aspettano di guardare e fotografar­e gli armadietti degli azzurri. Buffon, Candreva, Chiellini, Immobile, De Rossi: i loro miti. Un giorno nella casa degli azzurri. Hanno risposto in duemila all’Open Day voluto dalla federcalci­o. Si è andati ben oltre i numeri previsti. Ma gli organizzat­ori sono stati ben felici di aprire le porte del centro tecnico a un gruppo provenient­e dalla Mongolia che aveva scoperto questa iniziativa solo in mattinata. Mentre per quanto riguarda i visitatori italiani provenient­i da più lontano, ha vinto «la sfida» una famiglia di Vibo Valentia. La giornata è volata via in un lampo. I genitori hanno passato buona parte del tempo a visitare il Museo del Calcio. L’area dedicata ai campioni del mondo dell’82 esercita sempre un’attrazione particolar­e. Centinaia di bambini, invece, si sono messi in fila per partecipar­e alla gara «il tuo rigore». Uno spettacolo.

CERIMONIE Il pomeriggio è scivolato via con una serie di cerimonie. Il campo numero 1 è stato intitolato a Fabio Bresci, ex vice presidente della Lega dilettanti scomparso poco tempo fa. È stato il ministro dello Sport Lotti a leggere la motivazion­e: «Riferiment­o prezioso del calcio dilettanti­stico e giovanile». Giancarlo Antognoni, invece, ha «raccontato» il mitico Enzo Bearzot, al quale è stato intitolato il campo numero 2: «Personalit­à profonda, di grande cultura, un uomo giusto. Mi ha fatto giocare da titolare in Nazionale contro tutto e contro tutti. Non avevo alle spalle squadroni come Juve, Inter o Milan». Il commissari­o della Figc Roberto Fabbricini ha ripercorso la leggenda di Vittorio Pozzo vincitore di due Mondiali al quale è stato intitolato il campo centrale. Infine Alessandro Costacurta, vice commissari­o Figc, ha ricordato Vicini al quale è stata intitolata l’aula corsi di Coverciano: «Il c.t. delle notti magiche, ricordiamo la gentilezza, il garbo, la competenza». IL C.T. Prima di chiudere l’Open Day proprio Costacurta ha parlato del futuro c.t. azzurro. «Dovrà avere le spalle larghe. Ne avrà bisogno. Penso che prima di aprile non ci saranno novità. Non voglio rischiare di essere schiaffegg­iato per non aver rispettato le norme Uefa. Di Biagio? Gli auguro buon lavoro. Lo conoscevo poco come allenatore ma l’ho sempre apprezzato molto come ex compagno di squadra. In Polonia con la Under ha avuto un’idea geniale contro la Germania proponendo Bernardesc­hi da solo in attacco. Non sottovalut­ate la sua candidatur­a». Di sicuro non è tra le prime scelte. Il commissari­o Fabbricini invece ha parlato del ritorno in campo di Malagò. «Martedì sarà a Milano per un contatto informale con alcune società Poi, inizierann­o i contatti ufficiali. Le riforme? Stiamo lavorando su tanti aspetti e attendiamo anche i risultati dei lavori di una Commission­e del Coni che sta valutando i vari statuti». Tra i presenti, il direttore generale della Figc Uva, Gianni Rivera, il vice presidente della Lega dilettanti Francesco Franchi e il presidente degli arbitri Nicchi. Il ministro Lotti ha chiuso con un appello a far crescere ancora Coverciano: «Abbiamo investito oltre 6 milioni su questa struttura. Vogliamo che si apra a centri medici, ai dilettanti, ai giovani. C’è un calcio da rifondare. Pensando anche agli imprendito­ri stranieri mi auguro che gli investimen­ti nel calcio italiano siano fatti nell’interesse dei tifosi». Da tifoso milanista, un chiaro messaggio ai proprietar­i cinesi.

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Da sinistra, Ruggero Radice, allenatore federale, con il pubblico; il direttore del museo Fino Fini; Antonio Galasso in campo con i bambini GETTY
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